Economia

ING analizza le prospettive globali in uno scenario macroeconomico incerto

Redazione
 
ING analizza le prospettive globali in uno scenario macroeconomico incerto

Si è tenuto  Milano l'evento “Scenari Macroeconomici 2025. Prospettive globali, europee e italiane”, organizzato da ING nella sua sede italiana per discutere delle conseguenze delle politiche protezionistiche americane, delle elezioni in Germania e di come questo impatterà l'Italia, in uno scenario macroeconomico estremamente incerto.

ING analizza le prospettive globali in uno scenario macroeconomico incerto

Carsten Brzeski, Global Head of Macro di ING, ha evidenziato i rischi di lungo periodo legati alle tensioni commerciali con gli Stati Uniti, delineando un impatto stagflazionistico per l’economia americana e disinflazionistico per l’Europa.

Paolo Pizzoli, Senior Economist di ING (in foto), ha poi tracciato un quadro di crescita moderata per l’Italia, con export in sofferenza ma fondamentali fiscali in miglioramento e mercati finanziari più stabili.

L’evento ha costituito inoltre l’occasione per presentare il lancio della versione italiana di “ING THINK”, la piattaforma editoriale di ING dedicata all’analisi macroeconomica e finanziaria.

L’attuale fase politica e commerciale può essere letta in due modi: come un evento dirompente e strutturale, paragonabile alla caduta del Muro di Berlino nel 1989, oppure come uno shock temporaneo, simile alla pandemia, che ha inizialmente alterato profondamente l’economia globale ma ha visto poi un graduale ritorno alla normalità.

Alla luce di questa incertezza, lo scenario base delineato da ING prevede il mantenimento dei dazi universali e un indebolimento dell’attività economica negli Stati Uniti, senza però sfociare in una recessione conclamata. Le tensioni commerciali, spiega Brzeski, produrranno effetti stagflazionistici per gli USA e disinflazionistici per l’area euro, almeno in assenza di un'escalation da parte dell’Unione Europea.

Nonostante un deterioramento delle prospettive a breve termine, Brzeski evidenzia segnali di ottimismo sul lungo periodo per l’Europa, grazie a una nuova agenda di investimenti infrastrutturali e difensivi da parte della Germania, e a una crescente coesione europea sui temi della sicurezza. Tuttavia, finché non verranno completati il mercato unico e l’unione dei mercati dei capitali, l’euro non potrà ambire a diventare una vera alternativa al dollaro statunitense come valuta di riferimento globale.

Nel suo intervento, Paolo Pizzoli ha analizzato l’impatto dei dazi sull’economia italiana, sottolineando come le nuove barriere commerciali rappresentino un fattore di disturbo per l’export e per la fiducia degli operatori economici. Tuttavia, ha osservato che alcuni elementi potranno mitigare l’effetto negativo sulla crescita, come il rallentamento dell’inflazione (in particolare quella energetica) e due attesi tagli dei tassi da parte della BCE nei prossimi mesi.

Per il 2025, dopo un primo trimestre più dinamico delle attese, ING prevede un rallentamento nei due trimestri centrali e una ripresa a partire dal quarto, con una crescita media annua del PIL italiano pari allo 0,6% e un’inflazione in discesa verso l’1,8%.

Permane tuttavia la fragilità del comparto industriale, ancora distante da una vera ripartenza. Secondo Pizzoli, la ripresa degli investimenti produttivi e del ciclo delle scorte richiederà una maggiore visibilità sulle prospettive commerciali, oggi offuscate dall’incertezza geopolitica.

Sul fronte dei mercati finanziari, l’annuncio dei dazi ha inizialmente ampliato lo spread BTP-Bund, poi rapidamente rientrato grazie alla sospensione di 90 giorni delle misure reciproche e alla revisione al rialzo del rating sovrano italiano da parte di S&P. A sostenere i titoli di Stato italiani, anche i progressi registrati sui conti pubblici nel 2024 e l’impegno del governo a proseguire con politiche di consolidamento.

Resta centrale, tuttavia, il tema dell’alto debito pubblico, che rende necessaria una politica di avanzi primari strutturali. Una crescita economica più robusta, anche attraverso l’effettiva attuazione del PNRR, potrà aiutare a rendere più sostenibile il percorso di riduzione del rapporto debito/PIL.

Nel corso dell’evento è stata inoltre presentata alla stampa la versione italiana di ING THINK, la piattaforma editoriale di ING dedicata all’analisi macroeconomica e finanziaria. L’Italia è il primo Paese del Gruppo ad adottare una versione in lingua locale: si rafforza così l’impegno di ING Italia nella divulgazione economica di qualità, rendendo accessibili contenuti autorevoli e aggiornati a un pubblico ampio, composto da media, clienti e operatori del settore. La piattaforma ospita analisi e approfondimenti a firma degli oltre 40 economisti di ING, offrendo una chiave di lettura solida e indipendente sui principali trend economici globali, europei e nazionali.

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