L’industria italiana chiude ottobre con un altro passo indietro. Secondo gli ultimi dati diffusi dall’Istat, la produzione industriale registra una flessione dell’1,0% su base mensile, confermando una tendenza negativa che ormai da mesi caratterizza il comparto manifatturiero nazionale. Nel trimestre agosto-ottobre, l’indice destagionalizzato arretra dello 0,9%, segnale di una debolezza che non appare episodica ma strutturale.
Industria italiana in affanno, ottobre segna un nuovo calo della produzione
Il quadro settoriale mostra un peggioramento diffuso. Tra i raggruppamenti principali di industrie, solo l’energia avanza (+0,7%), un’eccezione in un panorama segnato dai ribassi dei beni di consumo (-1,8%), strumentali (-1,0%) e intermedi (-0,3%). Il dato tendenziale, corretto per gli effetti di calendario, evidenzia una contrazione dello 0,3%, con i beni intermedi unici a mostrare un progresso (+1,1%).
L’analisi dei singoli comparti conferma una spaccatura tra i settori in difficoltà e poche nicchie resilienti. La crescita più robusta appartiene all’attività estrattiva, che avanza del 5,2% annuo, seguita da metallurgia (+2,7%) e produzione di articoli in gomma e materie plastiche (+2,1%). Sul versante opposto, crollano i prodotti chimici (-6,6%), il tessile-abbigliamento-pelli (-5,0%) e la raffinazione petrolifera (-4,6%). Settori, questi ultimi, che risentono sia della debolezza della domanda internazionale sia dell’evoluzione dei prezzi energetici. La fabbricazione di mezzi di trasporto conferma una fase complessa, segnando un -3,5% tendenziale. La produzione alimentare, bevande e tabacco cala invece del 4,6% su base mensile, pur mantenendo una lieve crescita nella media dei primi dieci mesi dell’anno.
Il rallentamento, evidente anche dalle serie grafiche pubblicate dall’Istat (pagine 1-2), mostra un indice industriale che dal 2022 si muove in una fascia discendente, incapace di recuperare stabilmente i livelli pre-crisi. La dinamica globale, ancora segnata da incertezze sul commercio mondiale e sulle catene di approvvigionamento, incide pesantemente su un sistema produttivo fortemente export-oriented.