Cultura
Grand Egyptian Museum, il 1° novembre l’apertura del più grande museo egizio del mondo
Redazione

Dopo anni di rinvii, attese e pre-aperture, il Grand Egyptian Museum (GEM) del Cairo sembra finalmente pronto ad accogliere il mondo. La nuova data ufficiale di inaugurazione è il 1° novembre 2025, come annunciato il 7 agosto dal primo ministro Mostafa Madbouly e approvato dal presidente Abdel Fattah El-Sisi. Se non ci saranno ulteriori imprevisti geopolitici, sarà la definitiva consacrazione di un progetto che ha impiegato quasi due decenni per prendere forma e che si candida a diventare il più grande museo al mondo dedicato a un’unica civiltà.
Grand Egyptian Museum, il 1° novembre l’apertura del più grande museo egizio del mondo
L’apertura integrale era inizialmente prevista per il 3 luglio 2025, dopo che il CEO del museo, Ahmed Ghoneim, aveva confermato la data in un’intervista a ON TV. Il Ministero del Turismo e delle Antichità, però, ha preferito rinviare la cerimonia inaugurale al quarto trimestre dell’anno, a causa dell’instabilità internazionale legata al conflitto tra Iran e Israele. Ora, con la nuova scadenza fissata per novembre, l’Egitto intende restituire al mondo un luogo simbolo della propria identità culturale e della sua potenza storica.
Il Grand Egyptian Museum sorge a meno di due chilometri dalle Piramidi di Giza, in posizione tale da offrire un affaccio diretto su una delle sette meraviglie del mondo antico. Progettato dallo studio dublinese Heneghan Peng Architects (HPARC), vincitore del concorso internazionale bandito nel 2002, il complesso architettonico si estende su 500.000 metri quadrati e integra armoniosamente innovazione tecnologica e rispetto paesaggistico. I lavori, iniziati nel 2006, sono stati realizzati dal gruppo franco-belga BESIX, con la collaborazione del governo irlandese e il sostegno finanziario del Giappone.
Il museo ospiterà una collezione straordinaria di oltre 100.000 reperti, dal periodo predinastico all’epoca romana. Cuore dell’esposizione sarà l’intero tesoro di Tutankhamon, composto da oltre 5.500 oggetti e allestito per la prima volta in modo unitario in una galleria di 7.000 metri quadrati, curata dall’Atelier Brückner. A completare il percorso, la colossale statua di Ramses II, alta 12 metri e pesante 83 tonnellate, scoperta nel 1820 dall’egittologo genovese Giovanni Battista Caviglia e ora collocata nel grande atrio del museo. Accanto a essa troveranno posto le statue di Tolomeo II e Arsinoe II, l’obelisco monumentale e migliaia di reperti provenienti dal Museo Egizio del Cairo e da altri siti archeologici del Paese.
Già dal 2023 è stato possibile visitare alcune aree in anteprima, come la Sala Grande, la Piazza dell’Obelisco, il museo per bambini, i giardini, i ristoranti e i negozi, mentre a ottobre 2024 si è aggiunta un’apertura parziale di dodici sale e gallerie. Ma la vera esperienza immersiva nella storia faraonica inizierà solo con l’apertura completa di novembre.
Il Grand Egyptian Museum non sarà solo un tempio della memoria, ma anche un hub internazionale per la ricerca, l’educazione e la valorizzazione del patrimonio culturale egiziano. Con le sue collezioni, le tecnologie interattive e la spettacolare vista sulle Piramidi, rappresenterà una delle più grandi operazioni museali del XXI secolo: un ponte tra passato e futuro che riafferma il ruolo dell’Egitto come culla eterna della civiltà.