Google ha annunciato che non mostrerà più inserzioni politiche a pagamento in Europa, né sui suoi spazi pubblicitari né su YouTube. La decisione, che segue analoghi provvedimenti già adottati in Francia, Canada e Brasile, è legata all’entrata in vigore del nuovo regolamento europeo sulla trasparenza e il targeting della pubblicità politica, prevista per ottobre 2025.
Le criticità del regolamento
L’azienda di Mountain View evidenzia che la normativa introduce sfide operative significative e incertezze legali, rendendo complesso il rispetto delle nuove regole. Uno dei punti critici segnalati da Google riguarda la definizione troppo ampia di pubblicità politica, che rende difficile per gli inserzionisti e le piattaforme identificare chiaramente quali contenuti rientrino nella categoria.
Inoltre, secondo Google, mancano dati affidabili che permettano di identificare con precisione gli annunci correlati a elezioni locali, regionali o nazionali. Questi fattori, insieme al rischio di esposizione a controversie legali, hanno spinto la società a una scelta drastica: escludere gli annunci politici dal proprio ecosistema in Europa.
Un impegno per la trasparenza dal 2019
Google sottolinea che il proprio impegno per la trasparenza elettorale rimane una priorità. Dal 2019, l’azienda ha adottato misure per garantire che i cittadini possano accedere a informazioni affidabili durante le elezioni. Tra queste, l’indicazione del committente dell’inserzione, dei dati utilizzati per il targeting e dei requisiti specifici per i contenuti generati con intelligenza artificiale o tecnologie sintetiche.
Un rischio per la disinformazione
L’assenza di annunci politici a pagamento su piattaforme come YouTube potrebbe lasciare spazio alla disinformazione nei periodi elettorali. In questo senso, Google avverte che la riduzione di informazioni rilevanti e affidabili potrebbe amplificare il rischio di fake news, un problema già noto su altre piattaforme, come il caso di X (ex Twitter).
Per prevenire questa deriva, Google si impegna a collaborare con legislatori e inserzionisti alla ricerca di soluzioni che bilancino il rispetto delle nuove normative con la necessità di garantire un’informazione di qualità.
Tempi e prospettive
Google ha comunicato che la data esatta per l’interruzione delle inserzioni politiche in Europa sarà resa nota nei prossimi mesi, ma in ogni caso prima dell’entrata in vigore del regolamento nel 2025.
Il passo indietro del colosso californiano pone interrogativi sul futuro della pubblicità politica online, in un contesto sempre più regolamentato e complesso. Tuttavia, resta centrale il tema dell’accesso a fonti di informazione affidabili in un’epoca in cui la trasparenza e la lotta alle fake news sono più importanti che mai.