Economia
Goldman Sachs Asset Management, cresce l’ottimismo degli investitori nei mercati privati
Redazione
 

I mercati privati tornano a respirare un clima di fiducia. È quanto emerge dal nuovo report globale di Goldman Sachs Asset Management, intitolato “Turning the Corner?”, che fotografa le tendenze e le prospettive d’investimento per il 2025 attraverso un’indagine condotta su oltre 250 General Partners (GPs) e Limited Partners (LPs) nel mondo.
Goldman Sachs Asset Management, cresce l’ottimismo degli investitori nei mercati privati
Dopo un triennio complesso, il sentiment degli investitori risulta complessivamente stabile o in miglioramento rispetto al 2024, con una marcata crescita dell’ottimismo verso le strategie legate agli asset reali, in particolare infrastrutture, real estate e private equity. Secondo il sondaggio, il 93% degli intervistati prevede opportunità in aumento nell’infrastruttura, l’82% nel private equity, l’81% nel real estate e il 70% nel private credit.
“Infrastrutture e digitalizzazione offrono oggi traiettorie di crescita concrete e di lungo periodo”, spiega Tavis Cannell, Global Head of Infrastructure di Goldman Sachs Alternatives. “La combinazione di investimenti pubblici e privati in energia, reti e sistemi idrici e ambientali sta creando un orizzonte di sviluppo sostenuto e diversificato”.
Anche il comparto immobiliare sembra pronto a una ripresa dopo anni di incertezza. “Con la stabilizzazione delle valutazioni e dei volumi di transazione, afferma Jim Garman, Global Head of Real Estate di Goldman Sachs Asset Management, si aprono nuove opportunità per investimenti con elevato potenziale di reddito e bassa correlazione con gli altri asset”.
Tra le principali sfide individuate dai gestori, spiccano ancora le valutazioni elevate e l’incertezza macroeconomica. Il miglioramento delle condizioni dei mercati finanziari e la riduzione dei costi di finanziamento, pero, rendono più favorevole l’ambiente per le operazioni di M&A e IPO. Il 63% dei GPs ritiene probabile ricorrere a collocamenti in Borsa per generare liquidità nei prossimi dodici mesi, contro il 35% dell’anno precedente.
“Con mercati dei capitali più forti e finanziamenti più accessibili, le prospettive per le uscite e la creazione di valore sono migliori”, sottolinea Michael Bruun, co-responsabile globale del Private Equity di Goldman Sachs Asset Management.
Nel 2025, l’83% dei Limited Partners prevede di mantenere o aumentare la propria esposizione ai mercati privati, con un rafforzamento dei programmi di co-investimento e secondarie, oggi considerati leve strategiche per ottimizzare la liquidità e migliorare i rendimenti. La ricerca mostra infatti che il 62% degli LPs è ancora sotto-allocato nei co-investimenti e il 45% nelle secondarie, segno di un potenziale di espansione significativo.
La diffusione delle strutture evergreen, che consentono un investimento continuativo e flessibile, rappresenta un’altra tendenza emergente. Oltre il 50% degli investitori istituzionali dichiara di avere in portafoglio o di valutare veicoli di questo tipo, in particolare per private credit e real estate.
Sul fronte dei rischi, il fattore geopolitico rimane la preoccupazione dominante per il secondo anno consecutivo, seguito da instabilità politica e tensioni commerciali. In calo, invece, i timori legati alla recessione e ai tassi d’interesse, mentre cresce l’attenzione verso intelligenza artificiale e innovazione tecnologica, considerati da oltre il 40% dei partecipanti i principali driver di trasformazione del settore.