Le vie del signore, si sa, sono infinite, ma non per questo tortuose.
Ecco, da oggi, bisogna cambiare parametri e affermare, senza timore di essere smentiti, che le vie della giustizia rischiano di essere incomprensibili per la gente comune, che si chiede come mai sia possibile che, ad una manciata di mesi dagli arresti, clamorosi che hanno o avrebbero messo in luce il sistema messo in piedi dal presidente della Liguria, Giovanni Toti per tenere in vita la sua macchina elettorale-politica, siano arrivate condanne che appaiono carezze più che buffetti.
Giustizia: arrivano le sentenze per il "sistema Toti": tutto qui?
Perché si sa benissimo che, davanti al potere terrorizzante del carcere, tutti sono ben contenti di accedere a misure alternative, come i lavori socialmente utili. Gli stessi riconosciuti a Giovanni Toti.
L'ex presidente della Regione Liguria (si è dovuto dimettere per velocizzare il procedimento) ha visto ratificato dal gip Buffoni l'accordo per il patteggiamento a due anni e tre mesi. Quella condanna è stata convertita in 1620 ore di lavori di pubblica utilità, che cominceranno a gennaio, quando comincerà a lavorare negli uffici di Genova della Lega per la lotta contro i tumori. Poca cosa rispetto ad una detenzione sarebbe stata dura da affrontare.
Il gip ha fatto lo stesso per il patteggiamento dell'ex presidente dell'autorità portuale Paolo Emilio Signorini (tre anni e cinque mesi e 28 giorni di reclusione) e dell'imprenditore portuale Aldo Spinelli (tre anni e tre mesi). Le accuse erano di corruzione, per l’asservimento della funzione della propria funzione, e finanziamento illecito ai partiti.
Finisce qui, almeno per il momento, una vicenda che ha stravolto la politica ligure e dalla quale Toti ha sempre preso le distanze, celebrando la ''legittimità'' dei suoi atti amministrativi, per i quali, invece, è stato ritenuto penalmente responsabile.
Ma per la Procura, Toti qualcosa di cui rispondere ce l'ha, eccome. Ad esempio le dazioni di denaro che Spinelli avrebbe fatto arrivare al comitato elettorale di Toti e che per i pm si traducevano in vere e proprie tangenti.