Questa mattina il presidente del Rassemblement National, Jordan Bardella, ha reso noto, con un messaggio su X, che venti agenti armati con giubbotti antiproiettile, accompagnati da due giudici, sono entrati negli uffici parigini del partito e hanno sequestrato e-mail, documenti e registrazioni contabili.
Francia: polizia nella sede del Rassemblement National, sequestrati mail e documenti
Per Bardella è stata un'operazione "spettacolare e senza precedenti", che era "chiaramente parte di una nuova campagna di molestie", aggiungendo: "Si tratta di un grave attacco al pluralismo e al cambiamento democratico". Il procuratore aggiunto di Parigi, Charline Le Peutrec, ha affermato che il raid è stato effettuato per accertare se il partito abbia finanziato le elezioni del 2022 e del 2024 utilizzando "prestiti illegali", "addebiti eccessivi per servizi" o "fatture fittizie per servizi" successivamente detratte come spese ufficiali.
Nessuno è stato incriminato, ha affermato Le Peutrec. Le perquisizioni fanno parte di un'indagine più ampia avviata a luglio dello scorso anno, la stessa data in cui è stata avviata un'inchiesta su Marine Le Pen. La procura ha dichiarato oggi che l'indagine riguardava "una persona non identificata". Le Pen, che nega i reati e sta presentando ricorso, è stata condannata per aver assunto fittiziamente quattro assistenti mentre era deputata al Parlamento europeo.
La sentenza implica che non potrà candidarsi alle elezioni presidenziali del 2027, nonostante sia in testa nei sondaggi. Tuttavia, la Corte d'Appello di Parigi ha dichiarato che si pronuncerà entro la prossima estate sul suo tentativo di ribaltare la sentenza.
Ad aprile il presidente Donald Trump ha descritto il caso contro di lei come una "caccia alle streghe" e ha affermato in un post su Truth Social che "mi sembra un errore di 'contabilità'".
Negli ultimi anni, il partito anti-immigrazione Rassemblement National ha acquisito sempre più popolarità, salvo poi essere escluso per un soffio dal governo da una coalizione di forze politiche tradizionali dopo le elezioni anticipate indette lo scorso anno dal presidente Emmanuel Macron. Macron ha già completato due mandati e pertanto non potrà ricandidarsi nel 2027.