Mancanza di figure professionali e adeguamento delle competenze in azienda, transizioni green e digitale, passaggio generazionale, burocrazia e instabilità legislativa.
Sono queste le principali sfide che le PMI lombarde affronteranno nei prossimi mesi.
Emerge da un sondaggio effettuato da A.P.I., l’associazione delle piccole e medie industrie aderente a Confartigianato Imprese che oggi ha riunito oltre cento tra imprenditrici, imprenditori e studenti nella storica Villa Clerici, in via Terruggia a Milano.
L’evento “PMI&Giovani, tra AI e patto generazionale”, organizzato nell’ambito del progetto M.I.A Lombardia, Manifacturing Innovation Alliance – European Digital Innovation Hub. Co-funded by the European Union, è stata l’opportunità per confrontarsi su quali siano le leve per avvicinare i giovani alle PMI, sempre più coinvolte dall’avvento delle innovazioni e dalle opportunità legate all’intelligenza artificiale e alla sostenibilità.
Tutto questo anche alla luce del patto generazionale e di quanto siano strategici per la continuità aziendale le transizioni green e digitale e il rapporto con scuole e università per l’inserimento di giovani nelle imprese.
Stefano Valvason, direttore generale A.P.I., ha aperto i lavori del convegno ponendo l’accento sul «forte attivismo dell’associazione, che da tempo, anche attraverso il progetto “Anche io lavoro in una PMI!”, sta lavorando per favorire l’imprenditorialità e per creare sinergie con tutti gli attori del territorio ma, anche, con la Commissione Europea. In questo periodo storico è fondamentale supportare le imprese verso una nuova visione strategica e la Commissione Europea svolge un ruolo molto importante nel generare opportunità. Attraverso l’intelligenza artificiale e la sostenibilità - leve di business - infatti, è possibile dare nuovo slancio alle PMI per crescere, dare continuità all’azienda rafforzandone le professionalità, competere nei mercati internazionali e aumentare l’attrattività verso i giovani. Anche oggi A.P.I. ha affrontato temi strategici con concretezza e best practice».
E lo hanno capito bene gli imprenditori. Dal sondaggio è emerso che le PMI, nei prossimi mesi orienteranno i propri investimenti principalmente verso: l’acquisto di macchinari, impianti, attrezzature (20%), una nuova organizzazione e lo sviluppo risorse umane (18%), l’implementazione di ICT e nuove tecnologie (16%), l’acquisto di servizi (14%), la sostenibilità (10%).
Il 27% degli imprenditori afferma, inoltre, che l’intelligenza artificiale è già presente nella loro quotidianità, nonostante i timori legati alla privacy (78%).
A portare i saluti istituzionali, Alessia Cappello, assessora allo Sviluppo Economico e Politiche del Lavoro del Comune di Milano ed Eugenio Massetti, presidente di Confartigianato Lombardia.
Giampiero Rossi del Corriere della Sera ha moderato gli interventi della tavola rotonda, che ha visto protagonisti: Elena Buscemi, presidente del Consiglio Comunale del Comune di Milano, la prof.ssa Valentina Calì, dirigente scolastico del IIS Meroni di Lissone, Miriam D’Arrigo, legal and policy officer nell’unità responsabile di “Artificial Intelligence Policy Development and Coordination” della DG CNECT della Commissione Europea, Alessandro Fermi, assessore all’Università, Ricerca, Innovazione di Regione Lombardia, Roberta Polli, responsabile formazione terziaria e superiore di Fondazione Luigi Clerici e Davide Polotto, responsabile relazioni con le imprese MADE - Competence Center Industria 4.0.
In particolare, Alessia Cappello, assessora allo Sviluppo Economico e Politiche del Lavoro del Comune di Milano ha evidenziato che «oggi le PMI affrontano una doppia sfida: da un lato adottare strumenti tecnologici, inclusa l'IA, per migliorare l'efficienza operativa e rimanere competitive sul mercato globale, e dall’altro attuare un ricambio generazionale per definire il proprio futuro. Questo significa investire in innovazione, ma anche in relazioni umane, avviando con le nuove generazioni un dialogo costruttivo per individuare le loro esigenze e aspettative. Ma è importante anche accompagnare i più giovani nella scelta del percorso formativo, per colmare quel “mismatch” tra domanda e offerta che oggi è una delle principali criticità del mercato del lavoro. Consapevoli del significativo contributo che le PMI danno alla crescita di Milano e dell'intero Paese, siamo in questa sfida al fianco di A.P.I., uno dei sottoscrittori del Patto per il Lavoro. Fare rete tra pubblico e privato, tra istituzioni, associazioni, mondo della formazione è fondamentale per assicurare una crescita sostenibile e duratura della città».
Alessandro Fermi, assessore all’Università, Ricerca, Innovazione di Regione Lombardia ha spiegato che «a me è stata data in Regione una delega ad hoc per l'Intelligenza Artificiale, che mi ha fatto riflettere su come approcciare questo nuovo mondo. Avrei potuto decidere di “subirlo” e invece ho provato a capirlo. È stato, quindi, convocato un Tavolo ‘tecnico’ di cui fanno parte oltre 100 esperti per iniziare ufficialmente l’ambizioso percorso sull’intelligenza artificiale voluto dalla Giunta regionale per creare le condizioni di sistema per cogliere le opportunità offerte da questo ‘treno tecnologico’. Lo abbiamo fatto senza paura, ma con grande senso di responsabilità, mettendo subito sul piatto diversi milioni di euro. Il nostro è un territorio che ha l’innovazione nel DNA e sappiamo che siamo già immersi in un’era di transizione e trasformazione, che porta con sé sfide inedite. L’Intelligenza Artificiale contribuirà sempre più alla crescita del PIL a maggior ragione per chi saprà collocarsi in modo efficace nel contesto in evoluzione. E, dal quadro presentato oggi, l’Italia non sta ancora tenendo il ritmo essendo largamente fuori dalla top ten dei Paesi investitori in IA negli ultimi 5 anni. In questo quadro la Lombardia vuole fare la sua parte e invertire il trend nazionale, contribuendo non solo a recuperare un gap, ma anche a spostare l’asticella più in alto. Questo passo è fondamentale per l'economia della nostra Regione ma lo è anche per dare una risposta concreta ai giovani, che scommettono nella ricerca e nell'innovazione e che desiderano lavorare in aziende che guardano al futuro».
«Guardiamo con attenzione i dati pubblicati dalla Camera di Commercio di Milano: tra il 2022 e il 2023, in Italia hanno chiuso oltre 9 mila imprese manifatturiere – spiega il presidente di A.P.I. Alberto Fiammenghi che ha concluso i lavori dell’assemblea -. Un dato ancora più impressionante se si pensa che, ogni impresa ha mediamente una decina di dipendenti. Se facciamo i conti, nel nostro Paese sono rimaste senza lavoro potenzialmente 90 mila persone. Troppo spesso, sembra passare inosservato, ma noi imprenditori vogliamo continuare a investire e fare impresa in Italia.
Anche il 2024 non è iniziato bene, tra tassi di interesse ancora troppo alti, tensioni geopolitiche e inflazione ma, tra le PMI, anche alla luce dell’evento di oggi, c’è ottimismo e le parole chiave sono “cambiamento, passione e volontà”. Agli studenti in sala ho voluto lanciare questo messaggio perché si avvicinino alle PMI con curiosità, voglia di imparare e di fare la differenza. Sono tante le aziende che hanno avviato progetti legati alla nuova visione aziendale, avvicinando i giovani alle PMI attraverso la realizzazione di progetti innovativi in collaborazione con le scuole e le università. Ma non è sufficiente. Servono – spiega Fiammenghi - strumenti a misura di piccola impresa e collaborazione tra tutti gli attori coinvolti nel rilancio delle imprese manifatturiere, su questo A.P.I. vuole fare la differenza».