Economia

Piazza Affari guida i ribassi in Europa in una giornata fiacca e dominata dalle banche centrali

di Luca Andrea
 
Piazza Affari guida i ribassi in Europa in una giornata fiacca e dominata dalle banche centrali
Piazza Affari si conferma maglia nera d’Europa al termine di una seduta poco movimentata sui mercati, caratterizzata da scarsi volumi e priva della bussola di Wall Street, chiusa per la festività del Juneteenth. Il FTSE MIB chiude in ribasso dell’1,21%, trascinando con sé anche il FTSE Italia All-Share (-1,22%), in un contesto in cui le altre Borse europee mostrano perdite più contenute.

A pesare sugli scambi è il clima d’attesa per le prossime mosse delle banche centrali, in una fase in cui le indicazioni di politica monetaria restano l’elemento chiave per i mercati. La Banca d’Inghilterra ha scelto la via della prudenza, lasciando invariati i tassi d’interesse al 4,25%, frenata da un’inflazione ancora troppo elevata nel Regno Unito. Anche la Norges Bank si è mossa con cautela, tagliando i tassi dal 4,5% al 4,25%, ma segnalando l’intenzione di proseguire gradualmente nel percorso di allentamento nel corso del 2025. Sorpresa parziale dalla Banca Nazionale Svizzera, che ha abbassato il proprio tasso guida allo 0%, evidenziando la disponibilità a intervenire ulteriormente sui mercati valutari.

Sul fronte statunitense, la Federal Reserve, come da attese, ha mantenuto invariato il costo del denaro nella forchetta 4,25-4,5%, ma ha rivisto al ribasso le previsioni di crescita del PIL, confermando due tagli dei tassi da 25 punti base ciascuno nel 2025. I mercati restano inoltre in allerta sul possibile coinvolgimento diretto degli Stati Uniti nel conflitto tra Israele e Iran, elemento di incertezza geopolitica che contribuisce alla volatilità.

In ambito valutario e delle materie prime, l’euro è stabile contro il dollaro a quota 1,072, mentre l’oro si mantiene fermo a 3.366,4 dollari l’oncia. Deciso invece il rialzo del petrolio WTI, che guadagna il 2,16%, sostenuto dalle tensioni mediorientali.

Resta in tensione anche il mercato obbligazionario, con lo spread tra BTP e Bund tedeschi in salita a 95 punti base (+3), mentre il rendimento del decennale italiano si attesta al 3,44%.

Nel paniere principale di Borsa Italiana, poche le note positive. Si distinguono Italgas (+0,65%), Terna (+0,61%) ed Eni (+0,58%), sostenuta dall’andamento positivo del greggio.

Sul fronte opposto, pesanti le perdite per Moncler (-3,53%), Telecom Italia (-3,49%) e Nexi (-3,09%), penalizzate da prese di profitto e dal clima di generale avversione al rischio. Giornata negativa anche per Banco BPM, che cede il 3,02%.

Nel comparto delle mid-cap, spiccano Garofalo Health Care (+1,76%) e Moltiply Group (+0,61%). In forte calo, invece, Maire (-3,60%), Technoprobe (-3,44%), The Italian Sea Group (-3,14%) e TXT e-solutions (-3,11%), tutte colpite da vendite diffuse.
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