Il turismo italiano si conferma motore trainante dell'economia nazionale, con un considerevole impatto su numerosi settori produttivi. Questa la premessa da cui sono partiti gli Stati Generali di Federturismo, l'appuntamento che ha riunito oggi a Roma esperti, istituzioni e operatori del settore per definire una strategia organica in risposta alle rapide trasformazioni del mercato globale. Digitalizzazione e intelligenza artificiale, sostenibilità, infrastrutture e strumenti finanziari sono stati i pilastri fondamentali attorno ai quali si sono sviluppate le riflessioni e le proposte dei tre tavoli di lavoro organizzati per l'occasione.
Federturismo traccia la rotta per il futuro del turismo italiano
L'intenso lavoro di analisi e confronto è confluito in un documento finale, presentato nel corso dell'evento, con l'obiettivo di delineare una visione condivisa per il futuro dell'industria turistica italiana. Ad aprire i lavori sono stati i saluti istituzionali della Presidente di Federturismo, Marina Lalli (in foto), e di Leopoldo Destro, Delegato ai Trasporti, alla Logistica e all’Industria del Turismo di Confindustria. La mattinata è poi proseguita con la presentazione degli esiti dei tre tavoli di lavoro tematici. Angela Stefania Bergantino, componente del Consiglio direttivo della Società italiana di Economia dei Trasporti e della Logistica, ha coordinato il tavolo su "Infrastrutture e Trasporti".
Il tema dell'"Intelligenza Artificiale" è stato affrontato sotto la guida di Edoardo Colombo, Presidente di Turismi.ai, mentre Giovanni De Caro, Ceo di Volano Srl e Co-Founder di Univertis, ha coordinato il tavolo dedicato a "Finanza e Strumenti". Il momento clou dell'evento è stata la Tavola Rotonda dal titolo "Innovazione, sostenibilità e crescita per il futuro del turismo italiano", moderata dal Vicedirettore esecutivo di Radio24 - Il Sole 24 Ore, Sebastiano Barisoni. Al dibattito hanno partecipato figure di spicco del panorama politico ed economico italiano, tra cui il Presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, e il Ministro del Turismo, Daniela Santanchè. Un importante riconoscimento al ruolo di Federturismo e dell'intero settore turistico è giunto attraverso un messaggio del Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Nel suo intervento, Meloni ha sottolineato l'attenzione del Governo verso il comparto, ricordando i provvedimenti adottati, dalle norme specifiche per il turismo al Piano strategico, dai fondi del PNRR destinati alla riqualificazione delle imprese alla riforma delle guide turistiche.
"Il numero di turisti è in continua crescita”, dichiara la Presidente di Federturismo Confindustria, Marina Lalli, sottolineando che “Nel 2024 in Italia le presenze turistiche hanno toccato i 458,4 milioni e grazie anche al boom di stranieri (oltre 250 milioni e +6,8% rispetto al 2023) siamo riusciti a superare la Francia nella graduatoria europea piazzandoci al secondo posto dietro la Spagna. E' un risultato che testimonia la qualità e l’appeal della nostra offerta turistica, capace di affascinare e attrarre visitatori da ogni dove. E' necessario però trovare un giusto equilibrio tra crescita e trasformazione e l'unico modo per raggiungere questo obiettivo è lavorare insieme, sostenere le innovazioni necessarie, abbracciare le nuove tecnologie per migliorare l’esperienza dei visitatori, promuovere la sostenibilità, condividere le conoscenze e diffondere le buone pratiche. Promuovere lo sviluppo del sistema turistico italiano, ponendo al centro la sua qualità, digitalizzazione, sostenibilità e accessibilità, è l’obiettivo verso cui far convergere le forze di tutti gli attori del settore. E le imprese, in questa grande trasformazione di valori, aspettative, comportamenti, hanno una funzione di stimolo, di esempio e di traino anche verso la politica e le istituzioni pubbliche”.
“La spesa turistica nel 2024 ha raggiunto circa 110mld di euro che, con un moltiplicatore di 2,5, ha generato oltre 270mld di euro in termini di PIL – evidenzia invece Leopoldo Destro, Delegato del Presidente di Confindustria per i Trasporti, la Logistica e l’Industria del Turismo -. Il dato evidenzia la grande importanza del settore per l'economia italiana. Non solo i turisti contribuiscono direttamente al PIL, ma le attività economiche che dipendono dal turismo, come la produzione, la logistica, i servizi e altri settori, vengono enormemente stimolate. Analogamente, il comparto della logistica nel 2024 ha raggiunto un valore di 156,9mld di euro, l’8,9% del PIL. Questi settori sono strettamente connessi e hanno potenzialità ancora inespresse, che vogliamo valorizzare anche come connettori di molteplici filiere economiche. Nei Gruppi tecnici che presiedo, del Turismo e della Logistica, stiamo lavorando, per il Turismo, alla valorizzazione della sua dimensione industriale e produttiva puntando su tre direttrici Destagionalizzazione, Diversificazione e Digitalizzazione, quali focus strategici che possono contribuire a rendere il settore più sostenibile, competitivo e resiliente nel lungo periodo; per la Logistica, ci stiamo focalizzando su un nuovo approccio che mira ad integrare il mondo della manifattura con quello della logistica, dei trasporti e delle infrastrutture, trasformando questa sinergia in un vero motore di competitività. In questo momento resta cruciale osservare con attenzione l’evolversi della situazione di incertezza legata ai dazi. Se l’amministrazione Trump dovesse decidere di procedere con l’introduzione dei dazi, un aumento dei prezzi interni negli Stati Uniti potrebbe incidere sulla capacità di spesa dei consumatori americani con un effetto domino che non ci auguriamo poiché rischierebbe di avere ricadute anche sul flusso turistico americano verso l’Italia”.
Dal lavoro dei tavoli è emerso come lo sviluppo del turismo in Italia sia ancora fortemente limitato da ostacoli infrastrutturali che si manifestano su più livelli – dal trasporto alla connettività digitale – e che impattano negativamente sulla competitività del nostro Paese e sull’accessibilità dei territori. Le evidenti carenze strutturali e persistenti nei collegamenti intermodali in Italia rappresentano un ostacolo rilevante allo sviluppo di una mobilità turistica sostenibile, fluida e accessibile. Un deficit che riguarda in particolare le località minori, ma tocca anche destinazioni turistiche di primo piano la cui accessibilità è fortemente condizionata dalla mancanza di connessioni efficienti tra treno, gomma, porto e aeroporto. Anche il turismo MICE soffre della scarsa accessibilità delle destinazioni minori, soprattutto nel Centro e Sud Italia a cui si aggiunge la mancanza di centri congressi di media- grande capienza (1.000-1.500 posti), necessari per competere sul mercato internazionale.
Cruciale è, inoltre, il rafforzamento della sostenibilità ambientale e della sicurezza delle infrastrutture, attraverso tecnologie innovative e interventi green come il cold ironing nei porti e il recupero delle ferrovie dismesse. Si è evidenziato come forme di collaborazione pubblico privato possano portare risultati concreti non solo nei grandi progetti infrastrutturali, ma anche in ambiti più specifici e diffusi, come la gestione dell’ultimo miglio o la valorizzazione delle destinazioni minori. Si è sottolineata l'importanza di intervenire sul sistema degli incentivi, introducendo misure fiscali e finanziarie che favoriscano gli investimenti in infrastrutture turistiche e nel rinnovo ecologico delle flotte di trasporto, con una particolare attenzione alla sostenibilità ambientale e alla digitalizzazione dei servizi.
Ma oltre alla sostenibilità il vero driver per la crescita del turismo in Italia è la digitalizzazione, in particolare, l’IA, che rappresenta un fattore cruciale per il comparto e porta con sè diversi benefici, tra cui, la riduzione dei costi, l'automazione dei processi, l'apertura di nuovi canali di comunicazione con il cliente, la maggiore personalizzazione dei servizi, ma anche una maggiore concorrenza tra le aziende del settore. A questo proposito occorre aiutare le imprese ad implementare l’IA nelle proprie verticali di business visto che per farlo sono necessari grandi investimenti. Il nostro è un comparto la cui ossatura è composta da piccole e medie imprese che altrimenti difficilmente avranno la forza economica per fare questo passo importante.
Occorrono specifiche misure di policy e risorse pubbliche per favorire la digitalizzazione e innovazione delle imprese turistiche. Ma anche formazione alle imprese - e non solo per metterle in grado di comprendere appieno come utilizzare l’IA, ma anche per guidarle verso una scelta oculata degli investimenti da mettere in campo. Il Tavolo Finanza ha approfondito le specificità delle imprese turistiche in relazione all'accesso al credito, alla semplificazione dei meccanismi di erogazione degli incentivi e allo sviluppo di strumenti finanziari innovativi. È stata avanzata la proposta di potenziare la finanza agevolata per le imprese del settore, ottimizzare l'allocazione delle risorse pubbliche su base territoriale e promuovere la creazione di contratti di filiera e strumenti di rete che integrino imprese turistiche e attori dei settori complementari.
Tra le soluzioni condivise spiccano il rafforzamento dell'utilizzo del credito d'imposta quale leva per sostenere gli investimenti in infrastrutture turistiche e la definizione di modelli evoluti di partenariato pubblico-privato per lo sviluppo armonico del settore.