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Il caso degli Epstein's file fa emergere la distanza tra Trump e il movimento Maga

Redazione
 
Il caso degli Epstein's file fa emergere la distanza tra Trump e il movimento Maga

Mente il Senato degli Stati Uniti ha approvato, con un solo voto contrario, il disegno di legge per la pubblicazione dei file legati alla vicenda del finanziere Jeffrey Epstein (suicida nel 2019, dopo essere stato arrestato per reati sessuali e amico di vecchia data, seppure poi ripudiato, da Trump), sembra allargarsi il solco tra il presidente e il movimento Maga, fondamentale per la sua elezione.

Il caso degli Epstein's file fa emergere la distanza tra Trump e il movimento Maga

Come ha dimostrato la conferenza stampa della deputata repubblicana Marjorie Taylor Greene (fatta davanti al Campidoglio, insieme alle donne vittime di Epstein) che, dopo avere preso le distanze da Trump, per avere cercato di impedire la pubblicazione della corrispondenza via mail di Epstein, è stata quasi insultata dal presidente, che l'ha definita una ''traditrice''.

A Trump la deputata ha replicato dicendo di non dovere niente al Presidente, dopo che lui, nel fine settimana, le ha ritirato il suo sostegno.
"Sono stata chiamata traditrice da un uomo per cui ho combattuto per cinque, anzi, sei anni, e gli ho dato la mia lealtà gratuitamente", ha detto Greene, riferendosi a un post sui social media di Trump pubblicato nel fine settimana in cui l'ha chiamata "Marjorie 'Traditrice' Greene".

"Ho vinto le mie prime elezioni senza il suo appoggio, battendo otto uomini alle primarie, e non gli ho mai dovuto nulla, ma ho lottato per lui, per le sue politiche e per l'America first, e lui mi ha chiamata traditrice per essermi schierata dalla parte di queste donne e per essermi rifiutata di togliere il mio nome dalla petizione'', riferendosi alla richiesta di desecretare i files.

"Lasciate che vi dica cos'è un traditore. Un traditore è un americano che serve paesi stranieri e sé stesso. Un patriota è un americano che serve gli Stati Uniti d'America e gli americani come le donne che sono dietro di me ora", ha continuato Greene. Una affermazione arrivata nelle ore in cui Trump incontrava Mohamed Bin Salman, principe ereditario dell'Arabia Saudita, Paese nel quale la famiglia del presidente ha ingenti interessi economici.

Alla conferenza stampa con le vittime di Epstein, Greene è stata elogiata dai co-firmatari del disegno di legge per la pubblicazione del materiale, il deputato democratico Ro Khanna e il deputato repubblicano Thomas Massie, nonché da diverse sopravvissute alle violenza del finanziere.

Rispondendo alla domanda di una giornalista, che le ha chiesto se crede alla parola data da Trump, dopo che lunedì aveva dichiarato che avrebbe firmato il disegno di legge per la pubblicazione dei documenti su Epstein se fossero arrivati sulla sua scrivania, Greene ha detto: ''Prendo sul serio solo le azioni delle persone, non più le parole. Te lo dico perché io non sono stata una che si è unito al MAGA solo all'ultimo minuto. Lo ero dal primo giorno del 2015. E c'è una grande differenza tra quegli americani e quelli che hanno deciso di sostenere il presidente Trump in seguito".
Greene ha quindi detto che "vedere che tutto questo si è trasformato in una vera e propria rissa che ha fatto a pezzi il MAGA".

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