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Comunicazione: in Italia crescono digitale, fibra e pacchi, calano TV e quotidiani

Redazione
 
Comunicazione: in Italia crescono digitale, fibra e pacchi, calano TV e quotidiani

Nel primo trimestre del 2025, il settore delle comunicazioni in Italia conferma un’evoluzione strutturale che premia connettività e digitale, ma penalizza televisione tradizionale, stampa e servizi postali universali. A delineare il quadro è l’ultimo Osservatorio sulle Comunicazioni pubblicato oggi dall’AGCOM, che aggiorna i dati al 31 marzo 2025.

Crescono digitale, fibra e pacchi, calano TV e quotidiani

Il valore aggregato dei settori regolati da AGCOM (comunicazioni elettroniche, media, editoria, pubblicità online, servizi postali) ha raggiunto nel 2024 i 56,19 miliardi di euro, in aumento del 3,5% su base annua e del 10,6% rispetto al 2020. Il traino è arrivato da digitale, pubblicità online e consegna pacchi. Tuttavia, alcune componenti storiche mostrano segnali evidenti di declino.

Gli accessi alla rete fissa hanno raggiunto i 20,56 milioni (+1,6% su base annua), con una forte spinta della fibra ottica FTTH, salita del 25,3% rispetto a marzo 2024. Le linee FTTC sono in calo, ma restano la tipologia più diffusa (43,8%). La diffusione di connessioni da almeno 100 Mbit/s ha raggiunto il 79,3% (+24 punti percentuali rispetto al 2021), mentre quelle da 1 Gbit/s sono passate dal 9,9% al 29,7%.

Il traffico dati giornaliero per linea ha toccato i 10,3 GB (+8,8% su base annua, +40,9% rispetto al 2021). Sul fronte concorrenza, TIM mantiene il primato negli accessi (33,5%), ma Fastweb+Vodafone (30,2%) avanza con decisione, soprattutto nella fibra, dove è prima con il 31,3% delle linee.

Le SIM attive (human + M2M) sono salite a 109,2 milioni (+285 mila in un anno), trainate dalle utenze umane. Il traffico dati mobile cresce ancora (+11,6% su base annua), con un consumo giornaliero medio di 0,92 GB per SIM. Fastweb+Vodafone guida il mercato complessivo con il 30%, seguita da TIM (26,6%) e Wind Tre (23,8%). Nel segmento “human”, Iliad raggiunge il 15% (+1 punto in un anno).

La TV tradizionale continua a perdere pubblico: -1,5% nel prime time e -1,9% nell’intera giornata rispetto al primo trimestre 2024. Se confrontato con il 2021, il calo è del 24% circa. Rai si conferma leader nel prime time con 8,4 milioni di spettatori (+2%), mentre Mediaset perde il 4,7%. Bene La7 (+6,4%), male Sky e WB/Discovery (entrambe -5%).

Tra i TG, il Tg1 delle 13:30 e delle 20:00 mantiene la leadership, con 3,4 e 4,9 milioni di spettatori rispettivamente. Crescono Studio Aperto, Tg4 e Tg La7, mentre calano Tg5, Tg2 e Tg3. Nei canali all news, TGCom24 domina nelle fasce orarie centrali, mentre Rai News 24 mostra i cali più marcati.

Nei primi tre mesi del 2025, le copie vendute dei quotidiani sono state 111 milioni, -7,4% su base annua e -29,5% rispetto al 2021. Il cartaceo cede l’8% rispetto al 2024 e il 31,6% sul 2021. Le copie digitali resistono meglio (-4,4% su anno, -15,1% su 5 anni). Il Corriere della Sera guida le vendite cartacee, mentre La Repubblica domina online (+11,8%).

Tra i generi, i quotidiani sportivi mostrano maggiore tenuta (-9,2% in 5 anni), mentre i giornali economici segnano forti cali nel cartaceo (-41,6%) ma reggono nel digitale (-8,1%). Il gruppo Cairo/RCS è primo in quota di mercato (19,1%), seguito da GEDI (12,3%) e Caltagirone (9,2%).

A marzo 2025 sono stati 44,6 milioni gli utenti unici online, con oltre 75 ore di navigazione mensile pro capite. Facebook resta primo tra i social (35,9 milioni di utenti), seguito da Instagram (32,9 milioni) e TikTok (23,1 milioni, +4,3%). Forte calo per X (-27,2%) e Pinterest (-11,1%).

L’e-commerce cresce, con Temu che vola a +63% (20,4 milioni di utenti), mentre Amazon perde terreno (-1,2%). Nel VOD, Netflix resta stabile (8,3 milioni di utenti), mentre Amazon Prime Video guadagna il 5,2%. Tra le piattaforme gratuite, News Mediaset guida con 20,4 milioni di utenti, seguita da RaiPlay (10,1 milioni). Il tempo di navigazione su queste piattaforme gratuite è cresciuto del 16,6% in un anno.

Nel primo trimestre del 2025 i ricavi postali sono cresciuti del 3,2%, trainati dai pacchi (+4,6%), che ormai rappresentano l’80% del mercato. I volumi di consegna superano i 280 milioni (+5,7%). Poste Italiane guida il settore con una quota del 32,4%, ma Amazon avanza (15,7% complessivo, 28,9% nel mercato domestico).

La corrispondenza tradizionale continua a contrarsi (-6,6% nei volumi), con i servizi inclusi nel Servizio Universale che rappresentano solo il 6,9% dei ricavi. In calo anche le notifiche (-15,1%).

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