Economia
Debito pubblico italiano, nuovo record a ottobre, superati i 3.131 miliardi secondo Bankitalia
Redazione

Torna a crescere il debito pubblico italiano e lo fa segnando un nuovo massimo storico. Nel mese di ottobre il debito delle Amministrazioni pubbliche ha raggiunto quota 3.131,7 miliardi di euro, in aumento di 50,7 miliardi rispetto ai 3.081 miliardi registrati a settembre. È quanto emerge dal report della Banca d’Italia “Finanza pubblica: fabbisogno e debito”, pubblicato oggi da Via Nazionale.
Debito pubblico italiano, nuovo record a ottobre, superati i 3.131 miliardi secondo Bankitalia
L’incremento di ottobre riflette una combinazione di fattori. In primo luogo, la crescita delle disponibilità liquide del Tesoro, insieme al fabbisogno delle Amministrazioni pubbliche, pari a 18,8 miliardi. A incidere sono stati anche gli effetti degli scarti e dei premi all’emissione e al rimborso dei titoli di Stato, la rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e la variazione dei tassi di cambio, che nel complesso hanno contribuito per circa 0,1 miliardi.
Analizzando la ripartizione per sottosettori, l’aumento del debito è imputabile quasi interamente alle Amministrazioni centrali, che hanno registrato un incremento di 50,6 miliardi di euro. Le Amministrazioni locali mostrano invece una variazione contenuta, pari a soli 0,2 miliardi, mentre il debito degli Enti di previdenza è rimasto sostanzialmente stabile.
Dal punto di vista strutturale, la vita media residua del debito pubblico è scesa a 7,8 anni, in calo rispetto agli 8,0 anni del mese precedente, segnalando una lieve riduzione dell’orizzonte temporale medio di rifinanziamento. Prosegue inoltre la diminuzione della quota di debito detenuta dalla Banca d’Italia, scesa al 18,8% dal 19,1% di settembre, in linea con il progressivo ridimensionamento degli acquisti legati alla politica monetaria.
Cresce invece il peso degli investitori esteri. A settembre, ultimo mese per cui il dato è disponibile, la quota di debito detenuta dai non residenti è salita al 33,9%, dal 33,7% del mese precedente. Parallelamente, si riduce la partecipazione degli altri residenti, in particolare famiglie e imprese non finanziarie, la cui quota è scesa al 14,2% dal 14,4%. Guardando alla sola componente dei titoli di Stato, i dati rielaborati da Reuters indicano che a settembre gli investitori esteri detenevano il 32,98% del totale, pari a 849,685 miliardi di euro, nuovo massimo storico. La quota in mano al retail è invece scesa a 392,050 miliardi, pari al 15,22%, rispetto ai 396,399 miliardi del mese precedente.
Sul fronte delle entrate, la situazione mostra segnali più favorevoli. Nel mese di ottobre le entrate tributarie contabilizzate nel bilancio dello Stato sono state pari a 43,4 miliardi di euro, in aumento del 2,5% rispetto allo stesso mese del 2024, con un incremento di circa un miliardo. Nei primi dieci mesi del 2025, le entrate tributarie complessive hanno raggiunto i 462,2 miliardi, segnando una crescita del 2,1% su base annua, pari a 9,7 miliardi in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.