Il 2026 si aprirà con una serie di cambiamenti rilevanti per milioni di automobilisti italiani, con effetti differenziati sui costi legati alla mobilità. A fare il punto è il Codacons, che ha analizzato l’impatto delle misure previste dal governo sulle spese delle famiglie, evidenziando sia elementi di contenimento dei costi sia nuovi rincari. Sul fronte delle sanzioni stradali, la novità è positiva.
Codacons: blocco multe confermato, rincari su carburanti e Rc auto dal 2026
Il decreto Milleproroghe approvato dal governo ha infatti bloccato l’aggiornamento automatico degli importi delle multe, che in assenza di un intervento sarebbero aumentate a partire dal 1° gennaio 2026 di circa il 2%. Lo stop evita l’adeguamento previsto dal Codice della strada, che all’articolo 195 stabilisce che “La misura delle sanzioni amministrative pecuniarie è aggiornata ogni due anni in misura pari all’intera variazione, accertata dall’Istat, dell’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (media nazionale) verificatasi nei due anni precedenti. All’uopo, entro il 1° dicembre di ogni biennio, il Ministro della giustizia, di concerto con i Ministri dell’economia e delle finanze, e delle infrastrutture e dei trasporti, fissa, seguendo i criteri di cui sopra, i nuovi limiti delle sanzioni amministrative pecuniarie, che si applicano dal 1° gennaio dell’anno successivo”.
Senza il blocco disposto dal governo, alcune sanzioni avrebbero subito incrementi concreti: la multa per divieto di sosta sarebbe passata da 42 a 43 euro, quella per l’accesso non autorizzato alle Ztl da 87 a 89 euro, il superamento dei limiti di velocità oltre i 60 km/h da 845 a 862 euro, il passaggio con il semaforo rosso da 167 a 170 euro, il mancato uso delle cinture di sicurezza da 83 a 85 euro e l’uso del cellulare alla guida da 250 a 255 euro.
Il Codacons ricorda che si tratta del terzo blocco consecutivo dell’adeguamento degli importi delle sanzioni: una prima sospensione era stata introdotta con la legge di bilancio per il 2023, per evitare un aumento del 15,6% in un contesto economico difficile, misura poi prorogata anche per il 2025. L’ultimo aggiornamento delle multe risale al 2019, quando gli importi aumentarono del 2,2%, seguiti da una riduzione dello 0,2% nel 2021.
Di segno opposto le novità relative ai carburanti, in particolare per i 16,6 milioni di proprietari di autovetture alimentate a gasolio. Dal 1° gennaio 2026 entrerà in vigore il riallineamento delle accise previsto dal governo, con un aumento della tassazione sul diesel pari a 4,05 centesimi di euro al litro. Secondo le stime del Codacons, la misura porterà un incremento delle entrate per lo Stato pari a 552 milioni di euro nel 2026. Tenendo conto anche dell’Iva al 22%, un pieno di gasolio da 50 litri costerà 2,47 euro in più rispetto ai livelli attuali.
Su base annua, ipotizzando due pieni al mese, l’aggravio sarà pari a 59,3 euro per ciascuna autovettura. Se si considera anche l’aumento di 1,5 centesimi al litro già scattato lo scorso maggio, il rincaro complessivo sale a 3,38 euro per pieno, con un maggiore esborso annuo di 81,1 euro. La manovra prevede una contestuale riduzione dell’accisa sulla benzina, ma il Codacons segnala che tale ribasso potrebbe non tradursi in un effettivo beneficio per i consumatori. Già a maggio, infatti, all’aumento dell’accisa sul gasolio era seguito un immediato incremento dei prezzi alla pompa, mentre per la benzina, nonostante la riduzione di 1,5 centesimi, i ribassi sono risultati contenuti.
Ulteriori aumenti sono attesi anche per l’Rc auto. A partire da gennaio 2026, una delle misure contenute nell’emendamento omnibus al disegno di legge di bilancio innalzerà dal 2,5% al 12,5% l’aliquota relativa ai rischi di infortunio al conducente e di assistenza stradale per i contratti stipulati o rinnovati dal 1° gennaio 2026. Secondo le stime, l’intervento garantirà allo Stato un gettito di 115 milioni di euro nel 2026, ma il costo sarà trasferito sugli assicurati attraverso un aumento delle tariffe per questa tipologia di polizza. Il Codacons sottolinea inoltre come i prezzi dell’Rc auto siano già in crescita: rispetto al 2022, il costo medio di una polizza ha registrato un aumento complessivo del 17,5%, passando dai 353 euro di gennaio 2022, dato Ivass, ai 415 euro del secondo trimestre del 2025, con un incremento di 62 euro a polizza.