L'accordo di sospensione dei dazi tra Washington e Pechino sta spingendo le banche di investimento a rivedere, positivamente, le previsioni sulla Cina.
L'accordo, che prevede di sospendere temporaneamente la maggior parte dei dazi sui rispettivi prodotti per 90 giorni, riducendo quelli reciproci dal dal 125% ad appena il 10%, segna un significativo allentamento delle tensioni commerciali tra i due Paesi.
Dazi: le banche di investimento danno fiducia alla Cina dopo l'accordo con Washington
In una nota, UBS ha affermato che nel 2025 la crescita del PIL cinese potrebbe salire tra il 3,7% e il 4%, rispetto al precedente scenario base del 3,4%, dato che la de-escalation della guerra commerciale potrebbe portare a uno ''shock minore'' alla crescita economica della Cina.
Anche Morgan Stanley ha rivisto al rialzo le sue previsioni trimestrali a breve termine sul PIL cinese, in quanto si prevede che le aziende potrebbero provare ad accelerare le esportazioni per trarre vantaggio dalle tariffe più basse.
“Finché i dazi rimangono elevati, la finestra di sospensione potrebbe portare a spedizioni e produzione anticipate”, hanno scritto gli analisti della banca d’investimento in una nota.
ANZ Bank ritiene ora che il PIL cinese potrebbe superare il 4,2% quest’anno, dopo che la banca con sede in Australia ha rivisto al ribasso le sue previsioni dal 4,8% di aprile al 4,2%.
Analogamente, Natixis prevede una crescita del PIL del Paese del 4,5% quest’anno, in aumento rispetto al suo scenario base del 4,2% in caso di stimoli più proattivi e di un’ulteriore riduzione dei dazi. Questo dopo che la banca francese ha tagliato le sue previsioni sul PIL cinese dal 4,7% al 4,2% di inizio aprile.
L’ottimismo sulle prospettive di crescita sta migliorando le prospettive per le azioni cinesi.
Nomura ha aumentato il suo indice azionario cinese a “sovrappeso tattico” e ha spostato alcuni fondi dalle loro posizioni in India alla Cina, ha affermato in una nota successiva ai colloqui commerciali.
Citi ha alzato del 2% il suo obiettivo per l’indice Hang Seng, portandolo a 25.000 entro la fine dell’anno, e prevede che raggiungerà quota 26.000 entro la prima metà del 2026.
L’indice CSI 300 cinese ha registrato un leggero rialzo martedì, dopo essere salito dell′1,6% nella sessione precedente. L’indice Hang Seng di Hong Kong è salito di quasi il 3% lunedì, ma è sceso dell′1,5% martedì.