Economia

Credito in ripresa, banche più selettive. Imprese e famiglie tornano a chiedere finanziamenti

Redazione
 
Credito in ripresa, banche più selettive. Imprese e famiglie tornano a chiedere finanziamenti
Nel primo semestre del 2025 la domanda di credito torna a crescere in tutte le aree del Paese, segnando un’inversione di tendenza rispetto alla frenata della seconda metà del 2024. È quanto emerge dall’ultima indagine regionale sul credito bancario condotta dalla Banca d’Italia, che parla di un sistema finanziario in cui imprese e famiglie tornano a bussare agli sportelli, mentre gli intermediari mantengono un approccio improntato alla cautela.

Credito in ripresa, banche più selettive. Imprese e famiglie tornano a chiedere finanziamenti

Sul fronte delle imprese, l’aumento della domanda di prestiti è generalizzato e riguarda soprattutto manifattura e servizi su tutto il territorio nazionale. Nel Nord Ovest e nel Mezzogiorno si registra una ripresa anche per le costruzioni, settore che negli ultimi trimestri aveva mostrato segnali di maggiore debolezza. A trainare le richieste sono in particolare le esigenze di finanziamento degli investimenti, segnale di una rinnovata propensione alla crescita, seppur in un contesto macroeconomico ancora caratterizzato da incertezza.

Le politiche di offerta delle banche verso il settore produttivo restano nel complesso stabili, ma con un distinguo rilevante, per le imprese delle costruzioni le condizioni sono diventate lievemente più restrittive in tutte le macroaree. Gli intermediari, pur ampliando le quantità offerte e riducendo gli spread medi, hanno irrigidito i criteri per i finanziamenti più rischiosi, innalzando il merito creditizio richiesto e aumentando i margini applicati ai prestiti con profili di rischio più elevati. Una prudenza che riflette la percezione di una rischiosità ancora significativa, solo in parte compensata dalla pressione concorrenziale tra banche.

Anche le famiglie mostrano un rinnovato interesse per il credito. Nel primo semestre dell’anno cresce in tutte le aree la domanda di mutui per l’acquisto di abitazioni, accompagnata da una ripresa delle richieste di credito al consumo. Dopo l’allentamento osservato a fine 2024, tuttavia, le condizioni di offerta sui mutui tornano a irrigidirsi lievemente, soprattutto nel Centro e nel Mezzogiorno. Le banche, spinte dalla concorrenza, riducono gli spread e ampliano l’offerta, ma applicano criteri più stringenti sulla percentuale finanziata e sull’incidenza della rata rispetto al reddito.

Più marcata la stretta sul credito al consumo, in particolare nel Mezzogiorno, dove le politiche di offerta risultano ulteriormente restrittive. Un segnale che indica come, a fronte di una domanda in crescita, gli intermediari restino attenti alla sostenibilità dei prestiti concessi alle famiglie, soprattutto in un’area del Paese più esposta a fragilità reddituali.

Sul versante del risparmio, la domanda di depositi bancari cresce lievemente nel Nord Est e nel Centro, mentre cala in modo contenuto nel Mezzogiorno e resta sostanzialmente stabile nel Nord Ovest. In tutte le macroaree aumentano invece le richieste di prodotti del risparmio gestito e di obbligazioni bancarie, con un’accelerazione particolarmente evidente al Sud e nelle Isole. Prosegue, nel frattempo, la trasmissione dei tagli dei tassi ufficiali alle remunerazioni offerte dalle banche. Spread sui depositi e rendimenti delle obbligazioni si riducono ovunque, seppur in misura più contenuta nel Mezzogiorno.

Insomma, imprese e famiglie chiedono più finanziamenti, soprattutto per investire e acquistare casa, mentre le banche rispondono con un’offerta attenta alla qualità del rischio. Un equilibrio delicato, destinato a restare centrale anche nella seconda parte dell’anno, quando gli intermediari si attendono un’ulteriore, seppur moderata, crescita della domanda a fronte di politiche di offerta sostanzialmente stabili.
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