Prysmian-Versalis: nasce l’asse del riciclo chimico. Svolta circolare per l’industria dei cavi

In un mercato globale dove la sostenibilità non è più un’opzione ESG ma un fattore di competitività industriale, Prysmian e Versalis (Eni) hanno annunciato una partnership che punta a risolvere uno dei nodi storici dell’economia circolare: il recupero dei polimeri complessi. L’accordo prevede la creazione di una filiera integrata per il riciclo chimico dei rifiuti plastici derivanti dai cavi, trasformando scarti di produzione e cavi dismessi in nuovi componenti ad alte prestazioni. Si tratta di un "unicum" per il settore, che per la prima volta vede l'applicazione del riciclo molecolare su larga scala per i materiali reticolati.

Il punto di rottura rispetto al passato è la gestione del polietilene reticolato (XLPE). Questo materiale, fondamentale per l’isolamento dei cavi energia per le sue proprietà termiche e meccaniche, è storicamente refrattario al riciclo meccanico tradizionale.

La soluzione arriva dalla tecnologia Hoop® di Versalis

 Il processo si articolerà in tre fasi: raccolta: Prysmian convoglierà i propri scarti produttivi e i cavi giunti a fine vita dai grandi operatori di rete. Trasformazione, l’impianto Versalis di Mantova convertirà questi rifiuti in olio di pirolisi. Reimmissione, tale materia prima verrà utilizzata per produrre nuovi polimeri plastici che Prysmian reintegrerà nella produzione di cavi di ultima generazione.

Secondo le stime tecniche, il processo Hoop® permetterà di recuperare circa il 60% degli scarti di XLPE, una percentuale che sposta sensibilmente l'ago della bilancia verso la neutralità carbonica della supply chain.

L'operazione ha una duplice valenza finanziaria e operativa. Per Prysmian, guidata sul fronte sostenibilità da Srinivas Siripurapu, significa blindare l'approvvigionamento di "green polymers" e ridurre l'impatto ambientale della catena di fornitura (Scope 3). Per Versalis, l’accordo rappresenta una validazione industriale della propria strategia di diversificazione chimica verso prodotti a basso impatto.

"Il primo progetto pilota verrà avviato in Italia nella seconda metà del 2026", ha confermato Siripurapu, sottolineando come la partnership sia un segnale concreto verso la riduzione delle emissioni.

L'integrazione tra un produttore di infrastrutture e un colosso della chimica è la risposta europea alla sfida della scarsità delle materie prime. In un momento in cui l'elettrificazione globale richiede chilometri di nuove reti, la capacità di "chiudere il cerchio" sui materiali complessi garantisce a Prysmian un vantaggio competitivo nei bandi internazionali che premiano la circolarità.

Per Fabio Assandri (Versalis), la collaborazione dimostra come la ricerca avanzata possa fornire "soluzioni concrete per la gestione del fine vita di prodotti complessi", posizionando l'Italia come hub tecnologico per il riciclo chimico europeo.