Economia
Conti trimestrali, Istat: migliora l’indebitamento, famiglie in crescita ma con risparmio prudente
Redazione

Nel secondo trimestre del 2025 i conti dei settori istituzionali italiani hanno mostrato segnali di miglioramento, con un indebitamento netto delle amministrazioni pubbliche pari al -2% del Pil, in calo rispetto al -3,8% registrato nello stesso periodo del 2024. Il saldo primario, al netto degli interessi passivi, è risultato positivo e pari al 2,4% del Pil, contro lo 0,6% dello scorso anno, mentre il saldo corrente ha toccato il 3,1%, più del doppio rispetto all’1,4% del 2024.
Conti trimestrali, Istat: migliora l’indebitamento, famiglie in crescita ma con risparmio prudente
La pressione fiscale si è attestata al 42,3%, in crescita di 1,2 punti percentuali rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno. Un aumento che riflette entrate totali in crescita del 6,6% su base annua, trainate soprattutto da contributi sociali (+10,9%) e da un forte balzo delle entrate in conto capitale (+110,7%). Le uscite totali hanno registrato un incremento più moderato (+2,4%), mantenendo così stabile la loro incidenza sul Pil al 49,5%.
Sul fronte delle famiglie, il reddito disponibile lordo è aumentato dello 0,8% rispetto al trimestre precedente, con consumi finali in crescita dello 0,5%. Ne è derivata una propensione al risparmio stimata al 9,5%, in rialzo di 0,3 punti percentuali, segno che la prudenza continua a caratterizzare i bilanci familiari. Il potere d’acquisto è salito dello 0,3%, sostenuto da un incremento dei redditi superiore a quello dei prezzi (+0,5%). Anche gli investimenti delle famiglie hanno segnato un piccolo progresso, con un tasso pari all’8,8% e una crescita degli investimenti fissi lordi del 2%.
Per quanto riguarda le imprese non finanziarie, dopo sette trimestri di contrazione, la quota di profitto ha registrato un’inversione positiva: nel secondo trimestre si è attestata al 43,2%, in aumento di 0,6 punti percentuali sul trimestre precedente. La variazione è il risultato di un incremento del risultato lordo di gestione (+2,7%) più rapido rispetto al valore aggiunto (+1,2%). Il tasso di investimento delle società non finanziarie è rimasto stabile al 22,7%, sostenuto da una crescita dell’1,5% degli investimenti fissi lordi.