Economia

Confindustria, RTT in calo a maggio (-3,2%), imprese più caute sulla produzione nel secondo trimestre

Redazione
 
Confindustria, RTT in calo a maggio (-3,2%), imprese più caute sulla produzione nel secondo trimestre

Dopo il balzo registrato ad aprile, il mese di maggio segna una brusca frenata per l’economia reale, secondo quanto rilevato dal RTT – l’indicatore sviluppato da Confindustria e TeamSystem che misura l’andamento del fatturato a prezzi costanti delle imprese italiane. La contrazione, generalizzata su scala nazionale e settoriale, si inserisce in un contesto di crescente cautela anche da parte delle grandi imprese, come emerge dall’ultima indagine congiunturale di Confindustria condotta a giugno.

Confindustria, RTT in calo a maggio (-3,2%), imprese più caute sulla produzione nel secondo trimestre

Il dato aggregato di RTT ha infatti mostrato una significativa correzione al ribasso, coinvolgendo in modo trasversale tutti i comparti produttivi. A soffrire di più sono stati i servizi e l’industria, mentre il settore delle costruzioni ha registrato un calo più contenuto. Nello specifico, l’industria ha segnato una flessione del 3,2% rispetto al mese precedente, interrompendo così due mesi consecutivi di crescita.

Anche i servizi hanno subito una contrazione dopo l’impennata di aprile, mentre nel comparto edilizio il calo è stato più moderato, con un -2,7%. Nonostante il passo indietro di maggio, la variazione acquisita del fatturato per il secondo trimestre dell’anno resta comunque positiva in tutti i settori principali. L’industria mantiene il primato, seguita dai servizi, mentre nelle costruzioni si segnala un +0,3%, che rappresenterebbe il quarto trimestre consecutivo in territorio positivo.

Dal punto di vista territoriale, la dinamica negativa ha investito l’intero Paese, con un impatto particolarmente accentuato nel Nord-Ovest. In quest’area, la flessione ha fatto scivolare la variazione acquisita del trimestre in territorio negativo, mentre nel Nord-Est, al Centro e al Sud si è mantenuta in area positiva. Anche in termini di dimensioni aziendali, il calo è stato generalizzato: le grandi imprese hanno subito una contrazione più marcata, ma anche le piccole non sono rimaste immuni. Tuttavia, grazie agli ottimi risultati di aprile, la variazione acquisita per il secondo trimestre si mantiene positiva in tutte le classi dimensionali.

A confermare un clima di maggiore prudenza è anche l’indagine rapida condotta a giugno da Confindustria tra le grandi imprese. Le aspettative sulla produzione nei prossimi mesi appaiono sostanzialmente stabili rispetto a maggio, ma con un lieve spostamento verso posizioni meno ottimistiche. Il 67,6% degli imprenditori intervistati prevede una produzione invariata, il 21,4% si aspetta un aumento (in calo rispetto al mese precedente) e l’11% teme una riduzione.

Nel complesso del secondo trimestre, il tono delle risposte si fa più cauto rispetto al primo: cresce il numero di imprese che scommette sulla stabilità (62,4%), mentre calano gli ottimisti (23,8%) e rimangono pressoché stabili i pessimisti (13,8%). A sostenere la produzione, secondo gli imprenditori, restano principalmente la domanda e gli ordini: il saldo tra giudizi positivi e negativi migliora, passando dal 4,5% di maggio al 6,1% di giugno. Un segnale incoraggiante giunge anche dalle attese sulla disponibilità di manodopera, che tornano in campo positivo (1,1% contro il -1,4% del mese precedente).

Meno rassicuranti, invece, gli indicatori sui costi di produzione, che continuano a deteriorarsi (-6,2% da -5,6%), e sulle condizioni finanziarie delle imprese, ancora in territorio negativo (-0,7%). L’approvvigionamento di materiali sembra stabilizzarsi, con un saldo appena negativo (-0,1%) ma in miglioramento rispetto a maggio (-0,6%). Peggiora però sensibilmente il giudizio sulla disponibilità degli impianti, che passa da un +3,3% a un -0,2%, segnalando un possibile collo di bottiglia per la capacità produttiva nei prossimi mesi.

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