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Molti canadesi vendono le secondo case comprate negli Stati Uniti: "C'è un brutto clima intorno a noi"

Redazione
 
Molti canadesi vendono le secondo case comprate negli Stati Uniti: 'C'è un brutto clima intorno a noi'

In Canada li chiamano ''uccelli delle nevi'', forse perché li paragonano agli stormi che, al primo manifestarsi del grande gelo che arriva da nord, volano a sud per sfuggire al freddo. Gli "uccelli delle nevi" sono quei canadesi che hanno acquistato abitazioni nelle località più soleggiate di Florida e Arizona, dove trascorrono al caldo i mesi che, al nord, significano neve, ghiaccio, freddo.

Molti canadesi vendono le secondo case comprate negli Stati Uniti: "C'è un brutto clima intorno a noi"

Una consuetudine che ormai risale a molti anni fa, tanto che alcune località soprattutto della Florida, nei mesi tra novembre e febbraio, sono animate da piccole comunità di canadesi.
Ma oggi questo sembra essere diventato molto difficile, perché se di freddo dobbiamo parlare è quello che contraddistingue i rapporti tra Canada e Stati Uniti, dopo che il presidente Trump ha manifestato, ripetutamente e anche con toni aggressivi, quasi di dileggio, il desiderio che lo Stato del Grande Nord diventi la 51/ma stella americana.

Una situazione che sta spingendo un numero crescente di canadesi a vendere le seconde case acquistate negli Stati Uniti, sentendo intorno a loro un clima ostile. L'improvvisa ondata di vendite di abitazioni negli Stati caldi destinazione dei canadesi sta causando una maggiore disponibilità di case sul mercato e, quindi, secondo una legge del settore immobiliare, un calo dei prezzi.

Secondo i dati della National Association of Realtors, i canadesi hanno speso quasi 6 miliardi di dollari in immobili negli Stati Uniti da aprile 2023 a marzo 2024, rappresentando il 13% di tutte le transazioni estere, più di qualsiasi altra nazionalità. Quasi la metà delle case acquistate dai canadesi è stata destinata alle vacanze, con Florida, Arizona e Hawaii tra i mercati più importanti.

Ora però la situazione sta cambiando, come dice una coppia di canadesi della Provincia dell'Alberta che, dopo averci abitato per cinque anni, hanno venduto la loro casa per le vacanze in Arizona, dove vivevano anche per più di quattro mesi. Dicono di avere venduto e di non avere alcuna intenzione di tornarci. Ma perché? Il ''perché'' ha un nome e quindi una causa.

"Abbiamo deciso di vendere la proprietà dopo l'insediamento dell'attuale presidente degli Stati Uniti - hanno detto - . Era ora di andarsene. Sentivamo di non poterci fidare di quello che avrebbe potuto fare dopo, a noi come individui e al nostro Paese. Non ci sentivamo più benvenuti né al sicuro''.

I canadesi sono stati colpiti dalle frasi di Trump, del fatto che egli abbia denigrato un popolo e i suoi governanti, parlando del Canada quasi fosse uno Stato satellite degli Usa.
Da qui il fatto che, toccati nel loro orgoglio nazionale, molti canadesi stanno boicottando i prodotti realizzati negli Stati Uniti, a partire dal bourbon, scomparso dagli scaffali, e annullano i viaggi verso destinazioni americane.

Secondo Statistics Canada, i voli di andata e ritorno canadesi dagli Stati Uniti sono diminuiti del 13,5% a marzo rispetto all'anno precedente. I viaggi di ritorno in auto dei residenti canadesi sono diminuiti di circa il 32%.
Anche il settore immobiliare sta affrontando un calo analogo della domanda.

Un agente immobiliare dell'Arizona ha detto che attualmente ha 8 annunci di canadesi interessati a vendere, rispetto ai soliti due o quattro al trimestre.
Anche le tensioni commerciali e l'attuale debolezza del dollaro canadese stanno contribuendo alla flessione. I canadesi si sentono "presi di mira", con gli agenti di frontiera statunitensi che applicano regole più severe per l'ingresso nel Paese.

A partire da questo mese, l'amministrazione Trump richiederà a tutti gli stranieri di età pari o superiore a 14 anni di registrarsi e di fornire le impronte digitali se soggiornano per più di 30 giorni. I canadesi, che in precedenza potevano soggiornare nel Paese fino a sei mesi senza visto, sono soggetti al nuovo obbligo.

Uno degli Stati americani a risentire maggiormente di questa tensione è la Florida, meta preferita, almeno fino a qualche mese fa, dei residenti dell'Ontario e del Quebec, le Province più popolose del Canada.
Ora della rarefazione delle presenze canadesi sta risentendo l'economia della Florida.
Perché chi viene da Canada e sverna in Florida paga l'imposta sulla proprietà o l'affitto per i mesi invernali, contribuendo all'economi locale.

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