Economia

Carlo Messina: giovani, capitale umano e lotta alle disuguaglianze al centro del futuro economico dell’Italia

Redazione
 
Carlo Messina: giovani, capitale umano e lotta alle disuguaglianze al centro del futuro economico dell’Italia
Il futuro dell’Italia passa dalla capacità di valorizzare ciò che la rende un unicum nel panorama europeo: il risparmio delle famiglie, la solidità delle imprese e un sistema bancario in grado di accompagnare lo sviluppo. Questi, in sostanza, i concetti espressi da Carlo Messina, consigliere delegato e CEO di Intesa Sanpaolo, nel suo intervento alla cerimonia di inaugurazione dell’Anno Accademico 2025-2026 dell’Università LUISS di Roma, con una lectio dedicata al rapporto tra integrazione europea e sfide globali.

Carlo Messina: giovani, capitale umano e lotta alle disuguaglianze al centro del futuro economico dell’Italia

Nel suo intervento, Messina ha delineato un quadro dettagliato delle opportunità e delle fragilità che attraversano l’Europa. Da un lato, il continente resta l’area più avanzata al mondo per democrazia, welfare e capacità di risparmio, dall’altro, rischia di perdere competitività se non riuscirà a superare la frammentazione decisionale che ne rallenta l’azione. Secondo il CEO di Intesa Sanpaolo, l’assenza di una governance realmente unitaria nei settori chiave, economia, difesa, energia e tecnologia, impedisce all’Unione di muoversi con la rapidità necessaria in uno scenario globale sempre più competitivo.

Accanto al tema della governance, Messina ha posto con forza la questione sociale, indicando nella povertà una delle principali criticità future per l’Europa. Concentrarsi quasi esclusivamente sugli investimenti per la difesa, senza affiancare un impegno altrettanto deciso sul contrasto alle disuguaglianze, rischia di trasformarsi in un punto di debolezza strutturale. La crescente concentrazione delle ricchezze, ha osservato, non è solo un problema economico, ma una questione strategica con rilevanti implicazioni politiche e sociali. Crescita e riduzione della povertà diventano così le vere sfide comuni, tanto per l’Europa quanto per l’Italia.

Guardando al contesto nazionale, Messina ha evidenziato come il Paese disponga di fondamenta più solide di quanto spesso si percepisca. Le imprese italiane si collocano oggi tra le più competitive in Europa, il risparmio delle famiglie rappresenta una vera e propria “tripla A” del sistema Paese e il settore bancario ha dimostrato di essere robusto e capace di sostenere sviluppo e coesione sociale. In questo quadro, ha sottolineato come sia legittimo attendersi che, nelle fasi congiunturali favorevoli e in presenza di utili elevati, chi ha maggiori disponibilità contribuisca in misura più significativa alle esigenze collettive.

Un passaggio centrale dell’intervento ha riguardato il tema dei salari e delle disuguaglianze. Il rafforzamento del ceto medio e il sostegno ai redditi da lavoro sono stati indicati come priorità strategiche per rilanciare consumi e crescita. Messina ha sostenuto che, in determinate fasi economiche, è possibile anche superare il tradizionale legame tra produttività e salari, soprattutto quando le imprese registrano risultati positivi. In questa direzione si colloca l’impegno diretto di Intesa Sanpaolo, che ha destinato 1,5 miliardi di euro alla riduzione della povertà, dando vita a quello che è stato definito il più grande progetto sociale al mondo nel settore bancario. Un’iniziativa che, secondo il CEO, riflette un dovere etico per ogni azienda in utile.

Lo sguardo di Messina si è infine concentrato sui giovani, indicati come il vero patrimonio strategico del Paese. Prepararsi al futuro significa affiancare a competenze tecniche elevate una forte capacità di attenzione verso gli altri e di prendersi cura di chi è più fragile. In questa prospettiva, tecnologia e intelligenza artificiale non devono essere viste come una minaccia, ma come strumenti da governare per creare nuove opportunità di lavoro e una crescita più sostenibile. Senza il capitale umano, ha ribadito, anche l’innovazione più avanzata perde valore.

Una visione, quella che Carlo Messina ha espresso nel suo intervento alla LUISS, che intreccia economia e responsabilità sociale, affidando alle nuove generazioni il compito di costruire un’Italia ed un’Europa più coese, competitive e inclusive.
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