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Se Dio ha creato la donna, Brigitte Bardot ha creato la femmina

Redazione
 
Se Dio ha creato la donna, Brigitte Bardot ha creato la femmina

Quando muore un ''personaggio'' (definendo così chi, per un verso o per un altro, è frequente oggetto dell'attenzione dei media) è tutto un ricostruire vita, morte e miracoli, con l'immancabile corollario del parlare necessariamente bene o crudelmente male.

Se Dio ha creato la donna, Brigitte Bardot ha creato la femmina

Sta accadendo anche in queste ore per Brigitte Bardot, di cui tanto si sta dicendo e scrivendo perché lei ''personaggio'' è stata veramente, sia davanti alla cinepresa, sia quando, per sua scelta, ha lasciato ad altre attrici la ribalta, rinunciando a quel ruolo di star che tutti le riconoscevano.

Lei, che ha anche dato il suo volto ad una delle tante rappresentazioni della Marianna, non stata solo un'attrice, mostrando al mondo intero, e non sono in patria, che lo star system non è tutto e che lo si può anche abbandonare, ma non certo cancellare.

B.B., quella di ''Et Dieu...créa la femme'', scelse di vivere non seguendo lo schema classico delle attrici che mostravano in pubblico un volto diverso da quello reale, ma gettando via gli orpelli e la finzione per essere sempre sé stessa, sia al cinema che nella vita.

In un periodo in cui in cima alla montagna della celebrità si arrivava per bellezza, prima ancora che per bravura, Brigitte Bardot ci riuscì anche imponendosi come regina di stile.
Uno stile tutto suo, bene inteso, non certo quello delle passerelle e dei ''tappeti rossi'', che quasi mai calpestò, ma fatto di semplicità, nella consapevolezza che avrebbe potuto anche indossare un sacco di juta, rendendolo elegante.

Ma ci sono sempre state molte Brigitte Bardot: l'attrice seducente e maliziosa; la combattente per i diritti degli animali; la donna che amava amare; la madre anaffettiva, che considerava il figlio alla stregua di un tumore.
Eppure, in queste tante sfaccettature, c'era tutta l'essenza di colei che fece innamorare di sé intere generazioni e che allontanò lo stereotipo delle attrici francesi di quel tempo, tutte espressione del viso e che poco concedevano alla gestualità.

Quando, nel 1956, fece ingresso ufficiale nel mondo della cinematografia, sconvolgendo almeno quello francese, Brigitte Bardot scelse il ruolo di ribelle. Non nel senso di portatrice della fiaccola della rivoluzione in generale (a lei i problemi sociali importavano, ma fino ad un certo punto) , ma di quella dei costumi, imponendo un modello al quale si uniformarono generazioni di ragazze francesi, vestendo come lei, truccandosi come lei, con i capelli gonfi e biondi come lei, per il suo modo di ''usare'' gli uomini, impedendo loro di ''usarla''.

Eppure, nonostante le sue ''violazioni'' alla morale corrente, Brigitte Bardot è sempre rimasta nel cuore dei francesi, che le hanno perdonato tutto, a cominciare dall'asprezza del suo carattere, che sovente rasentava la maleducazione, a detta di chi ha avuto la possibilità di frequentarla, soprattutto quando, abbandonata la luce dei riflettori, si è consegnata al suo esilio dorato in Costa Azzurra, circondata dai suoi amati animali, per i quali si è spesa sino all'ultimo. E' rimasta nell'immaginario collettivo anche quando, più di cinquant'anni fa, si ritirò, per affermare uno stile di vita più semplice, che all'epoca sembrava incongruo: vivere in modo semplice, non viaggiare, evitare il cibo spazzatura, essere attenti all'ambiente, rifiutare il lusso ostentato.

I media francesi la stanno celebrando, ma con un pizzico di prudenza, forse guardando a quella che, per molti, era la sua infatuazione per la destra estrema.
Oggi, parlando di lei, Le Monde ha scritto: ''Incarnazione della liberazione sessuale, musa di una bellezza provocante, figura di rivoluzione sociale, è stata spesso descritta come sbadata e irresponsabile. Persino il suo tenace impegno per i diritti degli animali, di cui è stata una pioniera, è stato deriso ( "BB-seal" ). Queste affermazioni, venate di sessismo e machismo, hanno trascurato un'evidente complessità. In definitiva, l'icona e le fantasie che evoca hanno oscurato tutto. 'Niente è peggio per una donna che essere posta su un piedistallo', ha detto Marguerite Yourcenar''.

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