Economia

Borse: i mercati asiatici chiudono la settimana sotto il segno positivo

Redazione
 
Quasi tutti i mercati asiatici - ad eccezione di quelli cinesi - hanno chiuso la settimana di contrattazioni in terreno positivo, dopo i guadagni messi a segno ieri da Wall Street, grazie ai risultati di un gruppo di aziende, guidate da Nvidia, che hanno realizzato profitti più alti delle previsioni. Le turbolenze sulla scena internazionale (a partire dalla risposta data dal presidente russo Vladimir Putin all'utilizzo, da parte dell'Ucraina, di nuovi missili forniti dall'Occidente) hanno determinato un aumento dei prezzi del petrolio.

L'indice di riferimento giapponese Nikkei 225 è salito dell'1% a 38.415,32, anche grazie ai dati positivi giunti dal fronte della lotta all'inflazione, scesa in ottobre al 2,3% rispetto al 2,5% di settembre.
L'indice S & P/ASX 200 australiano è salito dell'1% a 8.407,50. Il Kospi della Corea del Sud ha guadagnato dell'1,2% a 2.509,06. L'Hang Seng di Hong Kong ha perso meno dello 0,1% a 19.594,52, mentre lo Shanghai Composite è sceso dello 0,4% a 3.355,70.
Ieri l'S & P 500 è salito dello 0,5% a 5.948,71.

Nel mercato delle criptovalute, il bitcoin ha superato per la prima volta i 99.000 dollari prima di tornare a 98.000, secondo CoinDesk. Questa mattina il bitcoin veniva scambiato a 98.925,87 dollari.
Il Dow Jones Industrial Average è balzato dell'1,1% a 43.870,35, mentre il Nasdaq Composite è salito di meno dello 0,1% a 18.972,42.

Nvidia è salita solo dello 0,5% dopo aver battuto ancora una volta le stime degli analisti per profitti e ricavi, ma è stata comunque la forza più forte che ha spinto verso l'alto l'S & P 500. I guadagni sono stati ancora maggiori tra le aziende più piccole. L'indice Russell 2000 delle azioni più piccole è balzato di un 1,7%, il massimo del mercato.
Nel trading energetico, il benchmark del greggio statunitense ha guadagnato 17 centesimi a 70,27 dollari al barile. Il greggio Brent, lo standard internazionale, ha aggiunto 13 centesimi a 74,36 dollari al barile.
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