L'ex presidente del Brasile Jair Bolsonaro - secondo quanto ha deciso il giudice della Corte suprema, Alexandre de Moraes - dovrà iniziare a scontare la sua condanna a 27 anni di carcere, che gli è stata inflitta perché ritenuto responsabile di avere pianificato un tentativo di colpo di Stato, dopo la sconfitta elettorale.
Brasile: l'ex presidente Bolsonaro comincia a scontare la condanna per il tentato golpe
Il team di difesa dell'ex presidente aveva scelto di non presentare appello definitivo dopo la sua condanna per aver pianificato un colpo di Stato nel 2022 per rovesciare il suo successore, il presidente Luiz Inácio Lula da Silva.
Di conseguenza, Moraes ha chiesto che la condanna fosse considerata definitiva, annullando ogni possibilità di ulteriori appelli.
Bolsonaro è detenuto presso la sede della Polizia Federale brasiliana da sabato, dopo essere stato arrestato per avere manomesso la cavigliera elettronica, che doveva indossare per decisione del tribunale. Ieri Moraes ha dichiarato che Bolsonaro avrebbe scontato la pena presso la sede.
L'avvocato di Bolsonaro, Paulo Cunha Bueno, ha dichiarato in un post su X che l'ex presidente avrebbe presentato ricorso per contestare la condanna, nonostante la sentenza del tribunale sia definitiva.
Sabato, gli avvocati di Bolsonaro hanno definito l'arresto dell'ex presidente "ingiustificabile" e hanno affermato che la sua salute è a rischio durante la detenzione. In seguito, la Corte Suprema ha pubblicato un video, che a quanto pare mostra Bolsonaro ammettere di aver manomesso il suo braccialetto elettronico con un saldatore. Avrebbe affermato di averlo fatto non nel tentativo di evadere dagli arresti domiciliari, ma piuttosto perché nuovi farmaci gli avevano causato allucinazioni.
Il caso che ha portato Bolsonaro in prigione è iniziato poco dopo la sconfitta alle elezioni del 2022 contro Lula da Silva. Le autorità federali affermano che l'ex presidente e i suoi complici hanno iniziato quasi immediatamente a tracciare un percorso illegale per mantenere la presidenza, con un risultato drammatico: l'8 gennaio 2023, i sostenitori di Bolsonaro hanno attaccato gli edifici governativi di Brasilia.
Dopo la rielezione del presidente statunitense Donald Trump – alleato di Bolsonaro – nel 2024, gli Stati Uniti hanno presto iniziato a commentare il caso come una questione di politica estera. A luglio, Trump ha persino imposto dazi elevati su alcune esportazioni brasiliane, esortando il Brasile a interrompere quella che ha definito una "caccia alle streghe" contro Bolsonaro.