Esteri

World Media Headlines: colloqui USA-Russia ad Abu Dhabi sul piano di pace in Ucraina

Barbara Leone
 
World Media Headlines: colloqui USA-Russia ad Abu Dhabi sul piano di pace in Ucraina

In primo piano su tutti i media internazionali i colloqui per la pace in Ucraina. Secondo quanto riportato dalla CNN, il segretario dell’esercito americano Dan Driscoll sta conducendo ad Abu Dhabi una serie di incontri con funzionari russi per discutere un piano volto a porre fine alla guerra. Si tratta di un’iniziativa che arriva a ridosso dei colloqui tenuti nei giorni precedenti in Svizzera, dove funzionari statunitensi e ucraini hanno lavorato a una proposta comune.

World Media Headlines: colloqui USA-Russia ad Abu Dhabi sul piano di pace in Ucraina

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha parlato di “questioni delicate” ancora da affrontare e ha anticipato che intende discuterle direttamente con Donald Trump, descritto da lui come “ottimista sulla possibilità di raggiungere un accordo”. Mentre la diplomazia prova a muovere i primi passi, sul campo il conflitto continua a colpire la popolazione civile.

Zelensky ha denunciato un nuovo ciclo di attacchi russi, con 22 missili e 260 droni lanciati contro l’Ucraina durante la notte, causando sei morti, tredici feriti e “ingenti danni” a edifici residenziali e infrastrutture civili, in particolare a Kiev. Il presidente ha aggiunto che gli attacchi hanno preso di mira il settore energetico e le strutture necessarie al mantenimento della vita quotidiana. Anche l’Ucraina ha condotto un’offensiva, questa volta con droni contro la Russia, provocando tre morti e otto feriti, secondo il Ministero della Difesa russo.

Mosca ha comunicato di aver intercettato 249 droni, inclusi 116 lanciati sul Mar Nero, e ha riferito danni a edifici residenziali nella città portuale di Novorossijsk. Per Kiev si sarebbe trattato di una delle operazioni più incisive del mese: Robert Brovdi, comandante di un’unità di droni militari ucraina, ha definito la notte “la più produttiva” di novembre, sostenendo che l’attacco avrebbe inflitto “profondi danni” alla Russia. La notte di bombardamenti ha avuto ripercussioni anche oltre confine. In Romania, secondo Reuters, la NATO ha fatto decollare caccia militari dopo la violazione dello spazio aereo rumeno da parte di almeno un drone russo nei pressi del confine ucraino.

Parallelamente agli sviluppi militari, il Financial Times riporta che delegazioni ucraine e statunitensi hanno concordato una bozza di piano di pace composta da 19 punti. I nodi irrisolti saranno ora oggetto del confronto diretto tra Trump e Zelensky, e il leader ucraino potrebbe recarsi a Washington per proseguire la trattativa. Un alto funzionario ucraino, citato dall’AFP, ha confermato che l’ipotesi è “in fase di discussione”, pur senza una data fissata, descrivendo il clima dei negoziati di Ginevra come “a volte teso, a volte più rilassato, ma complessivamente costruttivo”. Zelensky ha accolto positivamente i progressi registrati, in particolare l’inserimento di temi “estremamente sensibili” come il rilascio totale dei prigionieri e dei civili ucraini e il ritorno dei “bambini ucraini rapiti dalla Russia”, pur ribadendo che serve “molto di più” per arrivare a una “vera pace”.

In Europa, la questione ucraina continua a pesare sul dibattito politico, come mostra l’intervento del presidente francese Emmanuel Macron, riportato da Le Monde. In un’intervista a RTL, il Capo dello Stato ha dichiarato che la trasformazione del servizio nazionale universale non avrà alcuna relazione con l’invio di giovani in Ucraina, assicurando che giovedì presenterà nel dettaglio la nuova struttura prevista. Macron ha accusato la Russia di aver iniziato la guerra e di essere “l’unica a non volere la pace”, definendo Mosca protagonista di uno “scontro strategico” di natura “ibrida” contro gli europei.

Ha insistito sulla necessità, per la Francia, di non mostrarsi “debole” di fronte a una potenza “molto più aggressiva”. Alla domanda su un eventuale legame tra le minacce percepite e l’imminente annuncio relativo al servizio militare, Macron si è limitato a rinviare ogni dettaglio ai prossimi giorni. Giovedì sarà in visita alla base militare di Varces, presso la 27ª Brigata di fanteria da montagna, per illustrare un “nuovo quadro per il servizio nelle nostre forze armate” e per rispondere al “desiderio di impegno” dei giovani.

Il presidente ha sottolineato l’importanza di “rafforzare il patto esercito-nazione”, invitando i francesi a conoscere meglio il funzionamento delle forze armate e a valutare l’ingresso nelle riserve, considerate essenziali per le competenze che apportano e per la coesione nazionale. Ha anche ricordato che un eventuale dispiegamento di soldati francesi professionisti in Ucraina, come parte di una “forza di rassicurazione”, sarebbe ipotizzabile solo dopo un accordo di pace con la Russia. Ha infine criticato la “distorsione” delle recenti dichiarazioni del Capo di Stato Maggiore della Difesa, respingendo l’idea che l’intera popolazione debba fare sacrifici analoghi a quelli richiesti ai militari in servizio.

Sul fronte asiatico, il Guardian riferisce che il presidente cinese Xi Jinping ha affrontato il tema di Taiwan durante una telefonata con Donald Trump, in un contesto di tensioni crescenti. Xi ha ribadito che la riunificazione dell’isola con la Cina è “parte integrante dell’ordine internazionale del dopoguerra”, frutto della lotta comune contro “fascismo e militarismo”. Pechino considera Taiwan parte del proprio territorio e non esclude l’uso della forza per ottenerne l’annessione, mentre il governo democraticamente eletto dell’isola respinge categoricamente tale rivendicazione.

Il colloquio ha toccato anche altri temi, tra cui la guerra in Ucraina e la necessità di consolidare la fragile tregua commerciale tra Cina e Stati Uniti. Ma la questione taiwanese ha dominato la conversazione, in un momento segnato da una disputa diplomatica tra Cina e Giappone, scoppiata dopo che la nuova premier giapponese Sanae Takaichi aveva evocato la possibilità di un intervento militare di Tokyo nel caso di un attacco cinese all’isola. La crisi ha portato a un calo del turismo cinese in Giappone, al divieto di importazioni di frutti di mare giapponesi e alla cancellazione di diversi eventi culturali congiunti. Takaichi ha riferito di aver parlato a sua volta con Trump, discutendo della conversazione del presidente statunitense con Xi e delle relazioni tra Washington e Tokyo.

Ha parlato di un ampio scambio di opinioni sul rafforzamento dell’alleanza nippo-americana e sulle sfide della regione indo-pacifica, senza fornire ulteriori dettagli. Gli Stati Uniti non riconoscono formalmente Taiwan come Stato, ma ne rappresentano il principale partner e fornitore di armi. Nel suo post su Truth Social, Trump non ha menzionato Taiwan, preferendo richiamare le “relazioni estremamente forti” tra Stati Uniti e Cina; secondo il ministero degli Esteri cinese, avrebbe però riconosciuto “quanto sia importante la questione di Taiwan per la Cina”.

A Taipei, il premier Cho Jung-tai ha risposto affermando che “il ritorno” dell’isola alla Cina non è un’ipotesi contemplabile dai suoi 23 milioni di abitanti. “La Repubblica di Cina, Taiwan, è un Paese pienamente sovrano e indipendente”, ha dichiarato davanti al parlamento, ribadendo che “il ‘ritorno’ non è un’opzione”. La Cina ha inoltre reso noto che Trump visiterà il Paese ad aprile, mentre Xi si recherà a Washington più avanti nel 2026, anche se Pechino non ha confermato ufficialmente le visite. Negli Stati Uniti, infine, l’AP News riferisce che il Dipartimento di Giustizia ha rinnovato la richiesta di rendere pubbliche le trascrizioni delle deposizioni dei giurati nei casi di traffico sessuale che coinvolgono Jeffrey Epstein e Ghislaine Maxwell.

La richiesta si basa sul recente Epstein Files Transparency Act, approvato dal Congresso e firmato da Donald Trump, che impone al governo la divulgazione dei propri fascicoli relativi al finanziere e alla sua collaboratrice in un formato ricercabile e scaricabile entro il 19 dicembre. Il procuratore statunitense Jay Clayton, insieme al procuratore generale Pam Bondi e al vice procuratore generale aggiunto Todd Blanche, ha chiesto ai giudici federali Richard M. Berman e Paul A. Engelmayer di riconsiderare la scelta di mantenere riservati i materiali, sostenendo che la nuova legge obbliga alla loro pubblicazione. I documenti presentati costituiscono uno dei primi segnali dell’impegno del Dipartimento di Giustizia per conformarsi ai requisiti della normativa.

  • Milano Cortina 2025 con Pirelli
  • Generali -300x600 - Adesso per il tuo futuro
  • Ifis - Siamo il credito per la tua azienda 300x600
  • Ifis - Siamo il credito per la tua azienda 300x600
  • Non è solo luce e gas, è l'energia di casa tua.
  • La risposta alla tua salute. Sempre
Newsletter Euroborsa
Notizie dello stesso argomento
L'economia tedesca segna il passo, restando stagnante
25/11/2025
Redazione
L'economia tedesca segna il passo, restando stagnante
World Media Headlines: colloqui USA-Russia ad Abu Dhabi sul piano di pace in Ucraina
25/11/2025
Barbara Leone
World Media Headlines: colloqui USA-Russia ad Abu Dhabi sul piano di pace in Ucraina
Medio Oriente: parte l'iter americana per definire la Fratellanza musulmana come una organizzazione terroristica
25/11/2025
Redazione
Medio Oriente: parte l'iter americana per definire la Fratellanza musulmana come una organ...
Francia: il governo scende in campo per aiutare il settore vinicolo in crisi
25/11/2025
Redazione
Francia: il governo scende in campo per aiutare il settore vinicolo in crisi