Economia

Gas, lieve calo a settembre (-0,8%): bolletta media per vulnerabili 1.171 euro

Redazione
 
Gas, lieve calo a settembre (-0,8%): bolletta media per vulnerabili 1.171 euro

Il mese di settembre si chiude con un piccolo ritocco al ribasso nelle bollette del gas per gli utenti vulnerabili. L’Arera, l’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente, ha comunicato ieri che il prezzo di riferimento della materia prima per il nuovo cliente tipo si è attestato a 106,49 centesimi di euro al metro cubo, con una diminuzione dello 0,8 per cento rispetto ad agosto.

Gas, lieve calo a settembre (-0,8%): bolletta media per vulnerabili 1.171 euro

Una flessione contenuta, dovuta al calo delle quotazioni all’ingrosso registrato nelle ultime settimane, che porta il prezzo della sola materia prima gas per i clienti in tutela della vulnerabilità a 34,89 euro per MWh. Le associazioni dei consumatori hanno accolto la notizia con cautela, sottolineando come il risparmio reale per le famiglie sia pressoché irrilevante.

Marco Vignola, vicepresidente dell’Unione Nazionale Consumatori, ha parlato di un “calo atteso, senza però effetti sulle tasche dei consumatori. Sarà il prezzo di ottobre, infatti, con l’accensione dei riscaldamenti nella zona climatica E, in città come Milano, Torino e Bologna, a determinare conseguenze sui bilanci delle famiglie. Purtroppo, non ci attendiamo niente di buono, dato che ancora nulla è stato fatto per impedire le speculazioni sul prezzo del gas e i conseguenti extraprofitti milionari, nemmeno tassati”. 

 Secondo i calcoli dell’associazione, per un utente tipo che consuma 1.100 metri cubi di gas all’anno, lo sconto dello 0,8 per cento si traduce in appena 10 euro in meno su base annua. La spesa totale per i prossimi dodici mesi, quindi dal primo settembre 2025 al 31 agosto 2026, scende a 1.171 euro, cifra che sommata ai 575 euro previsti per la luce porta a una bolletta complessiva di 1.746 euro.

L’Unc ricorda inoltre che, nonostante la lieve discesa di settembre, i prezzi restano ancora molto più alti rispetto al periodo pre-crisi: “Se il prezzo del gas scende oggi dello 0,8%, rispetto ai tempi pre-crisi del settembre 2020 è oggi superiore del 76,1%, mentre rispetto al picco del settembre 2022 è inferiore di appena il 14,1%”. 

 Un’analisi simile arriva dal Codacons, che ha sottolineato come “con le nuove tariffe del gas per gli utenti vulnerabili la bolletta media, considerato un consumo pari a 1.100 metri cubi annui a famiglia, si attesta a 1.171 euro, equivalente ad una minore spesa annua, nell’ipotesi di prezzi costanti, pari a -10 euro e nucleo rispetto alle tariffe di agosto”.

 Ma l’associazione ricorda che, se si guarda al 2021, prima della crisi energetica, la situazione è molto diversa: “I prezzi del gas risultano tuttavia ad agosto più elevati del 25,7%, pari ad una maggiore spesa da +240 euro a nucleo rispetto a 4 anni fa”. Includendo anche la spesa per l’elettricità, che si aggira sui 575 euro all’anno per un consumo medio di 2.000 kWh, la bolletta complessiva per un utente vulnerabile arriva a 1.746 euro.

Dal fronte di Assoutenti il commento è improntato alla prudenza. “Bene il ribasso dello 0,8% delle bollette del gas, ma gli effetti di tale calo, purtroppo, non avranno effetti sulla spesa delle famiglie, poiché la riduzione delle tariffe si registra quando i consumi di gas degli italiani sono ai minimi”, osserva l’associazione. Ma lo scenario potrebbe mutare rapidamente: “Le cose però potrebbero cambiare nei prossimi mesi, quando la corsa agli accaparramenti da parte dei vari Paesi potrebbe far salire repentinamente il prezzo dell’energia sui mercati internazionali”, ha dichiarato il presidente Gabriele Melluso.

A suo avviso a pesare sulle bollette sarà anche l’accordo siglato tra Unione Europea e Stati Uniti, che impegna il Vecchio Continente ad acquistare 750 miliardi di dollari di energia americana nei prossimi tre anni, riducendo le forniture da Paesi più competitivi e determinando così un inevitabile rialzo dei prezzi. Se le famiglie guardano con preoccupazione al prossimo inverno, anche le imprese soffrono per un costo dell’energia che resta più elevato rispetto ai partner europei.

Un rapporto di Confartigianato, presentato alla convention Energies & Transition High School, ha rivelato infatti che nel 2024 le micro e piccole imprese italiane hanno sostenuto una spesa complessiva di 8,8 miliardi di euro per l’energia elettrica, con un esborso superiore di 1,6 miliardi rispetto alla media Ue. Il prezzo medio per le PMI italiane è stato di 28 centesimi al kWh, con un divario del 22,5% rispetto alla media europea, determinato soprattutto dal peso delle imposte. Tasse e oneri hanno inciso per 7,78 centesimi al kWh, più del doppio rispetto al livello medio dell’Unione. “Il caro-energia frena la competitività delle piccole imprese”, ha ammonito il presidente di Confartigianato Marco Granelli, evidenziando come il peso delle bollette continui a rappresentare un freno alla crescita.

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