La combinazione tra politiche monetarie accomodanti, fondamentali in miglioramento e crescenti investimenti nell’intelligenza artificiale contribuisce a delineare un quadro decisamente favorevole per i mercati azionari nel 2026. La crescita economica è stabile e le banche centrali sono pronte a ridurre ulteriormente i tassi in un contesto di inflazione moderata. Il continuo potenziamento della filiera dell’intelligenza artificiale sta dando slancio ad un numero sempre maggiore di beneficiari. Inoltre, l’espansione fiscale in Europa e le riforme strutturali in corso in Giappone stanno contribuendo a rafforzare la traiettoria degli utili a livello globale. Pur in un contesto caratterizzato da un crescente ottimismo, siamo consapevoli dei rischi ancora presenti e della centralità della diversificazione nella costruzione dei portafogli, soprattutto in una fase in cui il ventaglio delle opportunità si sta ampliando in modo significativo.
Le prospettive sugli utili alla base di aspettative positive
Gli utili societari statunitensi saranno con ogni probabilità uno dei principali motori dei rendimenti azionari nel 2026. Ci aspettiamo una crescita solida, con una probabilità più elevata di sorprese positive rispetto a delusioni. Il nostro scenario di base prevede guadagni elevati a una cifra, con la possibilità di raggiungere la bassa doppia cifra nella parte alta delle nostre previsioni. A sostegno di questa valutazione concorrono diversi elementi. Le aziende sembrano essersi ben adattate al nuovo contesto caratterizzato da dazi più elevati e dai conseguenti aumenti dei costi: attraverso strategie di riprogettazione, approvvigionamenti alternativi e politiche di prezzo selettive, l’impatto negativo sugli utili è stato contenuto in un intervallo stimato tra il 3% e il 5%. In questo quadro, i margini lordi potrebbero sorprendere positivamente qualora l’inflazione dovesse mantenersi su livelli contenuti. Un ulteriore contributo arriva dal ciclo di spesa in conto capitale guidato dall’AI, che continua a rappresentare una forza trainante e che ci aspettiamo darà impulso ai ricavi in un numero crescente di settori. Allo stesso tempo, tassi di interesse in calo e ricostituzione delle scorte dovrebbero favorire un recupero degli utili in quei settori dell’economia che negli ultimi anni hanno operato in condizioni particolarmente sfidanti. Man mano che questa dinamica si consoliderà, ci attendiamo l’emergere di opportunità più ampie e diversificate. Nel complesso, quindi, riteniamo che l’insieme di questi elementi siano favorevoli alle allocazioni azionarie degli investitori.
La diversificazione è importante sia in attacco che in difesa
La diversificazione è sempre fondamentale, ma riteniamo che nel 2026 avrà un ruolo ancora più centrale. Pur prevedendo una crescita sostenuta negli Stati Uniti, il quadro delle opportunità globali si sta ampliando e sta cambiando forma rispetto agli anni dell’eccezionalismo americano, con aree e settori che mostrano un potenziale crescente al di fuori del tradizionale perimetro statunitense. Dopo la crisi finanziaria globale, la crescita degli utili negli Stati Uniti, trainata in gran parte dal settore tecnologico, ha superato quella del resto del mondo. Negli anni successivi alla pandemia, tuttavia, il divario si è ridotto in modo significativo (Fig.1). Prevediamo che alcune aree di crescita degli utili in Europa e in Giappone possano tenere il passo con gli Stati Uniti e che una gamma più ampia di settori sia in grado di generare apprezzamento. La difesa e il settore finanziario sono due esempi degni di nota. Dal punto di vista della capitalizzazione di mercato, vediamo anche un sostegno più deciso per i titoli a piccola capitalizzazione. L'andamento dei tassi di interesse sarà stimolante per le società più legate al ciclo economico.
Fig.1 la crescita degli utili per azione (EPS) si sta ampliando
Crescita degli utili per azione mista a termine di 24 mesi su base settimanale

Fonte: Columbia Threadneedle Investments, Bloomberg al 31 ottobre 2025.
Nella costruzione e nel monitoraggio dei portafogli riteniamo essenziale che gli investitori prestino attenzione anche alle forme di concentrazione meno visibili, soprattutto in una fase in cui il ciclo di investimento legato all’AI si sta estendendo ad un numero sempre più ampio di settori. I modelli di rischio tradizionali potrebbero sottovalutare questo trend, quindi gli investitori dovrebbero monitorare attentamente l'equilibrio del portafoglio. Allo stesso tempo, dovrebbero anche prendere in considerazione la diversificazione in aree di mercato precedentemente sfavorite, che stanno tornando a generare una crescita significativa degli utili, come ad esempio il settore delle assicurazioni sulla vita. Oltre a generare rendimenti interessanti, queste opportunità più ampie possono rappresentare un efficace contrappeso alle tematiche legate all'AI. Il concetto dei "due mercati" dovrebbe rimanere al centro delle riflessioni degli investitori da qui in avanti.
Europa in accelerazione e Giappone in trasformazione: due storie di rilancio
Gli annunci sui dazi dello scorso aprile hanno già innescato una rivalutazione delle esposizioni geografiche, portando a significativi aggiustamenti nelle allocazioni di capitale, una dinamica che riteniamo sia destinata a proseguire anche nel 2026. In Europa, la prospettiva di un’espansione fiscale ha alimentato un crescente interesse verso l’azionario europeo nel corso del 2025, che nel prossimo anno ci aspettiamo si tradurrà in un potenziale più concreto. L’allentamento del freno al debito in Germania e il conseguente aumento della spesa per infrastrutture e difesa rappresentano fattori che potrebbero contribuire a sbloccare la crescita, e un contesto di tassi d’interesse più bassi dovrebbe offrire ulteriore supporto, soprattutto nei Paesi periferici dove i tassi prevalenti risultano particolarmente bassi. In questo scenario, ci aspettiamo un ampliamento della performance in tutti i settori e le industrie, compresi quello finanziario ed industriale, che potrebbero beneficiare in misura crescente della nuova configurazione macroeconomica. Al tempo stesso, restiamo consapevoli dei rischi, in particolare in Paesi come la Francia, dove le incertezze politiche continuano a sollevare interrogativi sulla disciplina fiscale e sulla sostenibilità di livelli di debito elevati. In sintesi, il quadro europeo presenta opportunità interessanti, ma richiede selettività e una valutazione costante dell’evoluzione del contesto più ampio.
Con la deflazione ormai alle spalle, la trasformazione economica del Giappone prosegue: l'inflazione si attesta intorno al 2% e i rendimenti obbligazionari sono al di sopra della soglia del 3%. Le riforme in corso supportano un contesto di crescita più favorevole e le società giapponesi stanno razionalizzando i bilanci, concentrandosi sul rendimento del capitale proprio e investendo capitali. Come per molte altre economie sviluppate, le sfide demografiche persistono, ma per gli investitori selettivi ci sono molte opportunità interessanti legate a singoli titoli.
Gli investimenti in AI non impattano solo il tech
Il ciclo di spesa in conto capitale (capex) alimentato dall'AI potrebbe raggiungere l'eccezionale cifra di 3,5 trilioni di dollari entro il 2030, principalmente grazie alla costruzione di data center e delle infrastrutture correlate. Riteniamo che la portata di questo ciclo di investimento sia trasformativa, con il suo impatto che va ben oltre le società tecnologiche, in quanto genera un potente slancio per l'economia globale. Negli Stati Uniti, il capitale investito in AI attualmente contribuisce più alla crescita del PIL rispetto ai consumi tradizionali. La domanda è in forte crescita in settori quali semiconduttori, attrezzature industriali, materiali e utilities, aree in corsa per soddisfare la crescente richiesta di energia e acqua. Ci sono addirittura potenziali impatti positivi per alcune aziende B2C nelle aree dove si concentra la costruzione legata all'AI.
Fig.2 Boom degli investimenti in conto capitale nell’intelligenza artificiale
Si prevede che la spesa raggiungerà i 3,5 trilioni di dollari

Fonte: Columbia Threadneedle Investments, ottobre 2025.
Nei prossimi 12–18 mesi ci aspettiamo di avere una visione più chiara e approfondita delle modalità con cui le aziende stanno monetizzando l’intelligenza artificiale all’interno delle loro attività operative. Attraverso metriche granulari, miriamo a valutare come i team di gestione stiano creando o mantenendo un vantaggio competitivo, ovvero in che modo innovano i prodotti più velocemente rispetto ai loro concorrenti e come le efficienze influenzano i guadagni futuri. In un contesto di ottimismo legato all'AI, è fondamentale rimanere consapevoli dei rischi associati. Le valutazioni sono elevate, ma con il calo dei tassi d’interesse e una crescita degli utili che si sta ampliando e accelerando verso il 2026, è improbabile che si verifichi una correzione significativa delle valutazioni. Al contrario, la sorpresa potrebbe essere che queste condizioni consentano un'ulteriore espansione delle valutazioni.
Consapevoli dei rischi di medio termine
La nostra visione sull'azionario per i prossimi 6-12 mesi è costruttiva, ma siamo consapevoli che la geopolitica potrebbe innescare nuova volatilità. Inoltre, le aziende che hanno sostenuto ingenti investimenti in spese in conto capitale legate all’AI dovranno iniziare a dimostrarne il ritorno, e non è escluso che lungo il percorso verso una monetizzazione effettiva emergano ostacoli e fasi di assestamento. Oltre a ciò, i rischi a medio termine sono in aumento. Crescono le preoccupazioni relative ai livelli di debito pubblico, in particolare negli Stati Uniti e in alcune aree dell'Europa, dove la frammentazione politica e i problemi legati alla disciplina fiscale restano irrisolti. Il pagamento degli interessi grava sulle finanze pubbliche e rendimenti obbligazionari più elevati potrebbero innescare una reazione negativa sui mercati azionari. Intravediamo inoltre sfide strutturali nei trend demografici, in quanto l'invecchiamento della popolazione in molte economie sviluppate limita il potenziale di crescita a lungo termine e altera i modelli di risparmio e investimento.
Per concludere, riteniamo che ci siano le condizioni per un’ulteriore rivalutazione dei mercati azionari nel 2026. La crescita è solida e i tassi di interesse avviati su una traiettoria discendente: questi fattori, insieme all’aumento degli investimenti nell’intelligenza artificiale e a una ripresa più ampia della redditività aziendale, stanno alimentando una dinamica positiva. In questo contesto, crediamo che un approccio d’investimento selettivo, diversificato e basato su un’attività di ricerca approfondita sia più importante che mai per poter cogliere le migliori opportunità offerte dal mercato azionario e per raggiungere i propri obiettivi d’investimento.