Il ministro degli Esteri polacco, Radoslaw Sikorski (in foto), ha annunciato che un'asta "offensiva" di reperti dell'Olocausto è stata annullata in Germania, dopo la proteste dei sopravvissuti allo sterminio nazista degli ebrei.
Dopo le proteste dei sopravvissuti, annullata in Germania un'asta di reperti dell'Olocausto
Sikorski, in un messaggio su X, ha detto che lui e il ministro degli Esteri tedesco Johann Wadephul "hanno concordato sul fatto che un simile scandalo debba essere impedito". Non appena avuta notizia della vendita, un gruppo di sopravvissuti all'Olocausto aveva chiesto alla casa d'aste tedesca Felzmann di annullarla.
L'asta era in programma per ieri e prevedeva la vendita di centinaia di reperti dell'Olocausto, tra cui lettere scritte da prigionieri e altri documenti che identificano per nome numerose persone.
La collezione di oltre 600 lotti all'asta a Neuss, vicino a Düsseldorf, includeva lettere scritte dai prigionieri dei campi di concentramento tedeschi ai propri cari rimasti in patria, schede della Gestapo e altri documenti dei responsabili.
L'asta era intitolata "Il sistema del terrore".
"Per le vittime della persecuzione nazista e i sopravvissuti all'Olocausto, questa asta è un'impresa cinica e spudorata che li lascia indignati e senza parole", ha affermato sabato in una dichiarazione Christoph Heubner, vicepresidente esecutivo del Comitato Internazionale di Auschwitz, un gruppo di sopravvissuti con sede a Berlino.
"La storia e le sofferenze di tutti coloro che furono perseguitati e assassinati dai nazisti vengono sfruttate a fini commerciali", ha aggiunto. Il comitato ha affermato che i nomi degli individui erano identificabili in molti dei documenti.
Heubner ha affermato che tali documenti sulla persecuzione e sull'Olocausto "appartengono alle famiglie delle vittime. Dovrebbero essere esposti in musei o mostre commemorative e non degradati a semplici merci".