Economia

Legora: “Porti italiani a un bivio, servono visione, confronto e interventi immediati”

Redazione
 
Legora: “Porti italiani a un bivio, servono visione, confronto e interventi immediati”
All’Assemblea Pubblica UNIPORT 2025, ospitata oggi a Roma, il Presidente dell’Unione Nazionale Imprese Portuali Pasquale Legora De Feo ha delineato con chiarezza il momento cruciale che attraversa il sistema portuale italiano. Davanti a rappresentanti politici, istituzionali, del mondo logistico e dei media, Legora ha tratteggiato un quadro in cui il settore mostra capacità di resilienza, ma sconta ancora ritardi regolatori e decisioni mancate che rischiano di frenare lo sviluppo di una filiera decisiva per la competitività dell’intero Paese.

Legora: “Porti italiani a un bivio, servono visione, confronto e interventi immediati”

Il Presidente ha ricordato come i traffici marittimi, nonostante il quadro geopolitico incerto, abbiano “tenuto” nel 2025, segnale di un comparto solido. Al contrario, sul piano della governance il sistema appare bloccato, dalla mancata attivazione del Fondo per il pensionamento anticipato dei lavoratori portuali all’imposta regionale campana sulle concessioni demaniali, passando per procedure complesse e sovrapposizioni normative che generano costi aggiuntivi e rallentamenti.

Tra i punti più urgenti, Legora ha evidenziato la necessità di un approccio più snello e coerente alle norme sulla cybersicurezza e ai controlli sugli ingressi nell’UE, ricordando che la tecnologia “deve semplificare, non complicare”. A questo si somma un fattore strutturale, il costo dell’energia, tra i più elevati in Europa, che incide pesantemente su porti e trasporto marittimo, settori ad alta intensità energetica.

Nella sua analisi, un ruolo centrale è stato dedicato alla proposta di riforma dell’ordinamento portuale e alla possibile nascita di Porti d’Italia SpA. Pur apprezzando l’obiettivo di un maggiore coordinamento nazionale, Legora ha espresso la necessità di un vero confronto con gli operatori economici e ha avvertito sul rischio che una riforma “a costo zero” possa sottrarre risorse alle Autorità di Sistema Portuale, imponendo di fatto nuovi oneri a canoni e tasse. Ha inoltre richiamato l’attenzione sulla chiarezza dei ruoli tra MIT e ART, per evitare sovrapposizioni che minerebbero ulteriormente la competitività del sistema. Anche sul tema dei dragaggi il giudizio resta critico, la bozza attuale non introduce una reale semplificazione e mantiene la classificazione dei materiali come rifiuti, appesantendo un processo già complesso.

UNIPORT ha ribadito anche l’esigenza strutturale di riportare i terminalisti e le rappresentanze economiche al centro della governance portuale, con reali poteri decisionali su infrastrutture, costi, livelli di servizio e regolazione. Un passo considerato essenziale per costruire un sistema più moderno e competitivo.

In attesa della riforma, l’associazione ha indicato tre interventi immediati: rivedere la norma che consente alle Regioni di tassare i canoni di concessione, evitando distorsioni tra porti, attivare subito il Fondo per il pensionamento anticipato, affrontare con equilibrio il tema delle retribuzioni nel periodo ferie, per salvaguardare relazioni industriali e ruolo del CCNL.

Sul fronte europeo, Legora ha rilanciato la richiesta di una revisione dell’ETS, definito “una sovrattassa” che penalizza i porti UE rispetto a quelli extra-UE e rischia di spostare traffici verso soluzioni meno sostenibili, come la strada. Da Bruxelles arrivano segnali di ripensamento, accolti positivamente dal settore.

Guardando al Mediterraneo, il Presidente ha insistito su un concetto chiave: la competitività dei porti italiani passa dalla capacità di integrare efficienza portuale, logistica e intermodalità. Per questo, oltre al coordinamento delle grandi opere portuali, è essenziale una regia nazionale forte sulla progettazione e sulla realizzazione dei collegamenti infrastrutturali, dalle ferrovie alle ZES/ZLS. Solo così sarà possibile superare anni di scelte frammentate che hanno prodotto disparità territoriali e dispersione di risorse.

“Il sistema portuale italiano, ha concluso Legora, ha bisogno di equità, efficienza e crescita. UNIPORT è pronta a contribuire con spirito costruttivo, competenza e responsabilità”.
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