Economia
Agroalimentare, a settembre volano zucchine e carni bovine, giù uva e burro
Redazione
 

Settembre ha segnato un nuovo cambio di passo nei listini all’ingrosso dell’agroalimentare italiano. Secondo l’ultimo indice Unioncamere-BMTI, i prezzi sono aumentati per ortaggi, carni bovine e uova, mentre sono calati quelli dell’uva da tavola, della carne suina e del burro. Un quadro che riflette, ancora una volta, la forte sensibilità dei mercati alle condizioni climatiche e all’equilibrio tra domanda e offerta.
Agroalimentare, a settembre volano zucchine e carni bovine, giù uva e burro
Nel comparto degli ortaggi spicca il balzo delle zucchine, che in un solo mese hanno registrato un +50,7%, seguite dalle melanzane con un +9%. Gli aumenti sono dovuti alla ridotta disponibilità di prodotto, legata alla conclusione delle coltivazioni in pieno campo e al clima irregolare. Tuttavia, nonostante l’impennata di settembre, i prezzi degli ortaggi restano inferiori del 15% rispetto allo stesso periodo del 2024. In calo, invece, i frutti a lunga conservazione (-4,1%), penalizzati da un mercato debole per l’uva da tavola (-13,8%), complice un’eccessiva produzione e una qualità non sempre elevata. Controtendenza le pere, cresciute del 9% su base mensile, spinte da un’annata scarsa e da varietà autunnali già su livelli alti.
Le carni confermano la fase rialzista per i tagli bovini: il vitellone segna +5% rispetto ad agosto e +37,4% su base annua, il vitello +3,6% mensile e +21,1% annuo. Si rafforza anche la carne di tacchino, sostenuta da un’offerta limitata, mentre crollano i prezzi del suino (-14% mensile), dopo i forti aumenti estivi.
Nel settore zootecnico restano stabili i formaggi, ma crescono le uova, +2,2% su base mensile e +19,2% rispetto a un anno fa, a causa della scarsa disponibilità sul mercato europeo. Continua invece la discesa del burro, che perde il 9% rispetto ad agosto e addirittura il 22,3% su base annua, complice la sovrapproduzione europea che mantiene una pressione costante sui prezzi.