E' atteso per oggi il primo rapporto sull'occupazione redatto dopo che, contestando la fondatezza del precedente, Donald Trump ha cacciato il commissario del Bureau of Labor Statistics degli Stati Uniti.
Gli Stati Uniti hanno aggiunto una media di circa 35.000 posti di lavoro in tre mesi terminati a luglio, il che ha segnato un forte raffreddamento rispetto ai circa 196.000 posti di lavoro aggiunti in media nel precedente periodo di tre mesi.
Gli economisti prevedono che i datori di lavoro statunitensi abbiano assunto 75.000 lavoratori ad agosto, il che segnerebbe un'assunzione migliore rispetto agli ultimi mesi, ma ben al di sotto del ritmo registrato all'inizio dell'anno.
Gli ultimi dati sull'occupazione avranno implicazioni per un taglio dei tassi di interesse ampiamente previsto quando i principali responsabili politici della Federal Reserve si riuniranno tra due settimane.
Il presidente della Fed Jerome Powell ha recentemente affermato che la banca centrale "procederà con cautela", ma ha accennato alla possibilità di un taglio dei tassi di interesse, indicando una maggiore preoccupazione per il rallentamento della crescita dell'occupazione che per l'aumento dei prezzi.
Un rapporto sull'occupazione più debole del previsto, oggi, potrebbe spingere la Fed verso un potenziale taglio dei tassi di interesse, mentre un dato migliore del previsto consiglierebbe, probabilmente, di aspettare un mese per vedere l'effetto dei dazi sul processo inflattivo.
Poche ore dopo la pubblicazione del rapporto sull'occupazione debole il mese scorso, Trump ha rimosso il commissario del BLS, Erika McEntarfer, accusata dal presidente di avere manipolato le statistiche sull'occupazione, senza peraltro offrire prove sulla fondatezza delle sue affermazioni.
McEntarfer, nominato da Biden e confermata dal Senato nel 2024, ha prestato servizio nel governo federale per due decenni.
In sostituzione di McEntarfer, Trump ha nominato E.J. Antoni, capo economista della Heritage Foundation, di orientamento conservatore. Antoni è un critico di lunga data del BLS e un collaboratore del progetto politico conservatore Project 2025.
Intanto la società di outplacement Challenger, Gray ad Christmas (CGC) ha pubblicato un suo rapporto secondo il quale i tagli di posti di lavoro sono aumentati vertiginosamente ad agosto, offrendo l'ultima prova di un rallentamento del mercato del lavoro.
Le aziende statunitensi hanno annunciato quasi 86.000 tagli di posti di lavoro ad agosto, pari a un aumento del 39% rispetto al mese precedente, ha dichiarato CGC. Il dato indica il maggior numero di tagli di posti di lavoro nel mese di agosto dal 2020, che ha coinciso con l'inizio della pandemia di COVID-19.
Agosto segna la sesta volta quest'anno che i tagli totali di posti di lavoro hanno superato quelli del mese corrispondente dell'anno precedente, ha detto CGC.
"Dopo l'impatto di DOGE sul governo federale, i datori di lavoro citano i fattori economici e di mercato come motore dei licenziamenti", ha dichiarato Andrew Challenger, vicepresidente senior ed esperto di lavoro di CGC.
I dati mostrano che l'industria farmaceutica e finanziaria ha subito il maggior numero di tagli di posti di lavoro il mese scorso.