Economia

Theodore Kyriakou e la strategia di espansione con l'acquisto di GEDI

di Redazione
 
Theodore Kyriakou e la strategia di espansione con l'acquisto di GEDI
È ormai una notizia consolidata: Exor, la holding della famiglia Agnelli-Elkann, è in trattativa avanzata per cedere gran parte del suo colosso editoriale italiano, GEDI. Il potenziale acquirente è il Gruppo Antenna della potente e, in Italia, meno conosciuta famiglia greca Kyriakou.

L'operazione, che si inserisce in un più ampio progetto di espansione dei Kyriakou in Europa occidentale, ha già suscitato un'onda di preoccupazione e richiesta di garanzie nelle redazioni coinvolte, culminata in giorni di sciopero da parte dei giornalisti di testate storiche come La Repubblica e La Stampa.

GEDI è uno dei principali gruppi media italiani, proprietario di quotidiani di rilevanza nazionale come La Repubblica (il più grande e influente del gruppo) e La Stampa, del sito di news HuffPost e di un forte polo radiofonico che include Radio Deejay, Capital e m2o, oltre alla piattaforma OnePodcast.

Secondo le indiscrezioni trapelate, l'interesse del Gruppo Antenna non coprirebbe l'intero perimetro GEDI. L'acquirente greco punterebbe con decisione sui "media parlati" e digitali - il settore in cui è specializzato - e su Repubblica, l'asset più influente. Resterebbe in una zona d'ombra la sorte de La Stampa, lo storico quotidiano torinese, che sembrerebbe non rientrare negli interessi strategici prioritari dei Kyriakou.

Un'offerta alternativa di circa 140 milioni di euro da parte di Leonardo Maria Del Vecchio, figlio del fondatore di Luxottica, è stata respinta da Exor, che ha formalizzato una fase di esclusiva per definire i dettagli con Antenna.

La famiglia Kyriakou ha radici profonde nel trasporto marittimo, un business avviato nel lontano 1852 e che ancora oggi, tramite l'Athenian Sea Carrier, costituisce una colonna portante degli affari di famiglia. Tutti gli interessi, che spaziano dalla finanza all'immobiliare, sono riuniti nel conglomerato K Group, ora controllato dai tre figli del capostipite: Xenophon (che gestisce il settore marittimo), Athina e Theodore.

Il Gruppo Antenna, l'entità acquirente, nasce da una scelta strategica dell'ex magnate e capostipite Minos Kyriakou (1942-2017) che, sull'onda della liberalizzazione del settore televisivo greco, fondò nel 1989 la stazione radio e il canale televisivo Ant1 (oggi il principale broadcaster nazionale, una sorta di "Canale 5 in salsa greca"). Minos Kyriakou fu noto anche per aver presieduto il Comitato Olimpico greco (2004-2009).

Alla guida del Gruppo Antenna, in qualità di presidente, c'è Theodore Kyriakou, 51 anni, laureato in Fisica e International Business alla Georgetown University. Sotto la sua direzione, l'impero mediatico si è espanso con una forte vocazione internazionale:

Antenna Group oggi controlla 37 canali televisivi (gratuiti e a pagamento), due servizi di streaming e due canali radio, con una rete che si estende in Est Europa, Cipro, Regno Unito, Stati Uniti e Australia, raggiungendo un totale stimato di 140 milioni di persone.

Il Gruppo Antenna si vanta di essere stato un investitore della prima ora in piattaforme come Facebook, Twitter (ora X) e Spotify prima della loro quotazione in borsa. In un'intervista del 2009, Kyriakou espresse disinteresse per i giornali tradizionali, preferendo investire in media con "potenzialità di crescita", una prospettiva che sembra confermata dall'interesse selettivo per GEDI.

Il profilo di Theodore Kyriakou è quello di un uomo d'affari globale con forti legami geopolitici. È noto per i suoi buoni rapporti con diversi leader politici, inclusa la presidente del Consiglio italiana Giorgia Meloni. In un episodio significativo, Kyriakou fu tra i pochi ospiti della cena di stato in Qatar in onore dell'allora presidente degli Stati Uniti Donald Trump, con cui Kyriakou avrebbe avuto un colloquio personale.

Un aspetto che ha richiesto maggiore trasparenza è il legame con il Medio Oriente. Il Gruppo Antenna opera attraverso una complessa struttura societaria a matriosca. In particolare, una ramificazione del gruppo (Antenna Greece Bv, con sede nei Paesi Bassi) ha visto un investimento di 225 milioni di euro da parte del fondo sovrano saudita PIF (Public Investment Fund) circa tre anni fa, conferendo al principe ereditario Mohammad bin Salman una quota del 30%.

Sebbene le trattative per GEDI siano condotte da una società del Gruppo Antenna interamente in mano alla famiglia Kyriakou, il governo italiano, tramite il sottosegretario all’Editoria Alberto Barachini, ha richiesto la "massima trasparenza" in tutte le fasi della trattativa e un aggiornamento su eventuali "partecipazioni extraeuropee del veicolo societario interessato all’acquisto".

La questione centrale, tuttavia, rimane l'impegno per l'indipendenza editoriale e la tutela dei livelli occupazionali, garanzie che i vertici di GEDI sono stati esortati a includere negli accordi definitivi per le testate che "rappresentano un importante asset dell'ecosistema informativo pluralistico nazionale". Il futuro delle storiche voci italiane è in bilico tra la tradizione editoriale e la nuova visione paneuropea di un magnate greco specializzato in TV e piattaforme digitali.
  • Milano Cortina 2025 con Pirelli
  • Generali -300x600 - Adesso per il tuo futuro
  • Ifis - Siamo il credito per la tua azienda 300x600
  • Ifis - Siamo il credito per la tua azienda 300x600
  • Non è solo luce e gas, è l'energia di casa tua.
  • Emergenza Traumatologica
Newsletter Euroborsa
Notizie dello stesso argomento
Saldo IMU 2025, ultimo giorno per pagare. Le città più care
16/12/2025
di Redazione
Saldo IMU 2025, ultimo giorno per pagare. Le città più care
Fusione Assopetroli-Assoenergia e Assogasmetano: nasce la nuova associazione per il 75% del fabbisogno energetico nazionale
16/12/2025
Redazione
Fusione Assopetroli-Assoenergia e Assogasmetano: nasce la nuova associazione per il 75% de...
Fondi e REITs spingono il mattone globale, patrimonio oltre i 5.000 miliardi
16/12/2025
Redazione
Fondi e REITs spingono il mattone globale, patrimonio oltre i 5.000 miliardi
Carlo Messina: giovani, capitale umano e lotta alle disuguaglianze al centro del futuro economico dell’Italia
16/12/2025
Redazione
Carlo Messina: giovani, capitale umano e lotta alle disuguaglianze al centro del futuro ec...