Ambiente & Sostenibilità
Ritrovare l’umano spinge la sostenibilità oltre l’ESG con la visione di Lapucci e Lucchini
di Demetrio Rodinò

Rimettere la persona al centro delle strategie aziendali e delle politiche pubbliche, recuperare il senso autentico della sostenibilità, ripensare il paradigma economico per costruire un futuro davvero condiviso. È questo il cuore pulsante della lectio magistralis “Ritrovare l’umano, perché non c’è sostenibilità senza Health, Human e Happiness”, tenuta da Massimo Lapucci e promossa lo scorso 1° luglio da CASP e FERPILab, in un incontro moderato da FERPI.
Un tema che nasce dal nuovo libro di Massimo Lapucci e Stefano Lucchini (nella foto), “Ritrovare l’umano per una vera cultura del valore condiviso”, una riflessione coraggiosa che mette in discussione l’attuale approccio alla sostenibilità aziendale, spesso ridotto a un semplice adempimento burocratico. Al centro della loro proposta tre parole chiave: Health, Human, Happiness. Tre dimensioni che raccontano la necessità urgente di riportare la persona al centro, non come accessorio, ma come fondamento dell’impresa e della società.
Oggi l’acronimo ESG (Environmental, Social, Governance) è diventato un mantra per molte organizzazioni, ma rischia di trasformarsi in un’etichetta vuota. Lapucci e Lucchini propongono di arricchirlo con una “H” che racchiude Health, Human, Happiness e Heart, spingendo verso un modello ESG+H che dia un nuovo cuore alla sostenibilità. Non basta più garantire numeri e report: serve un impegno reale, vivo, che parta dal rispetto della dignità umana e arrivi alla costruzione di un benessere integrale.
Nel mondo odierno, dominato da tecnocrazia e iper-specializzazione, la persona è spesso percepita come un ostacolo da controllare e prevedere. Invece, secondo gli autori, è proprio l’imprevedibilità dell’umano, la sua vulnerabilità, a essere la chiave per innovare e gestire la complessità. Senza questa dimensione, la tecnologia rischia di diventare sterile, incapace di generare vero progresso.
Ripercorrendo le rivoluzioni industriali fino all’industria 4.0 e all’intelligenza artificiale, “Ritrovare l’umano” mostra come ogni avanzamento tecnico abbia portato grandi opportunità, ma anche nuove disuguaglianze. Oggi, la velocità delle trasformazioni richiede istituzioni in grado di regolare e governare, garantendo giustizia, sicurezza e inclusione. Senza una governance morale - basata su fiducia, trasparenza e dialogo - la società rischia di frammentarsi.
L’Agenda 2030 diventa così un punto di riferimento naturale, con i suoi obiettivi incentrati su uguaglianza, educazione, giustizia e pace. Ma per realizzare questa visione serve una nuova alleanza tra Stato, impresa e società civile. Una governance etica che non si limiti a rispettare regole, ma costruisca fiducia e crei valore condiviso.
Lapucci e Lucchini parlano di “leader compassionevoli”, capaci di riconoscere la vulnerabilità come risorsa e la cura come leva trasformativa. Un approccio che integra felicità individuale e benessere collettivo, valorizzando attività di volontariato, cittadinanza attiva e relazioni autentiche, in grado di produrre un valore economico e sociale duraturo.
In un contesto globale dove l’emergenza climatica, l’innovazione tecnologica e le crescenti disuguaglianze pongono sfide radicali, ESG+H diventa una proposta culturale che supera il mero rispetto delle normative. Si tratta di un invito a ritrovare l’essenza dell’umano come motore della sostenibilità, riscoprendo integrità, responsabilità e intelligenza emotiva come pilastri di una leadership autentica.