Economia
Piazza Affari chiude in rosso, Diasorin affonda, Azimut e Mediolanum salvano la seduta
di Luca Andrea

Seduta in netto calo per Piazza Affari, che interrompe la serie di tre rialzi consecutivi e chiude in territorio negativo in scia al clima di cautela che ha dominato tutte le Borse europee.
Il FTSE MIB ha perso lo 0,85% a 43.069 punti. Male anche il FTSE Italia Mid Cap (-0,84%) e il FTSE Italia Star (-1,66%). L’andamento debole è stato comune a tutte le principali piazze europee: Francoforte ha chiuso in ribasso dell’1,31%, Parigi ha ceduto l’1,36%, mentre Londra ha limitato le perdite allo 0,42%.
Sul fronte macro, lo spread Btp-Bund si è leggermente allargato, portandosi oltre i 75 punti base, con il rendimento del decennale italiano stabile al 3,40%. Sul mercato valutario, l’euro si è consolidato oltre 1,15 dollari, mentre tra le materie prime l’oro è sceso sotto i 4.000 dollari l’oncia e il petrolio WTI ha ceduto lo 0,95%, chiudendo a 59,03 dollari al barile.
A Piazza Affari i riflettori si sono concentrati su Diasorin, protagonista di un tonfo del -18,8% a 60,32 euro dopo la pubblicazione dei conti dei primi nove mesi del 2025 e la revisione al ribasso della guidance per l’anno. Pesanti anche Lottomatica (-6,08%), Campari (-5,36%) e Buzzi (-3,61%).
Bene invece Azimut Holding, che ha svettato tra le Blue Chip con un rialzo del +4,99% a 35,35 euro, spinta da risultati sopra le attese e da una nuova politica dei dividendi. Positiva anche Banca Mediolanum (+2,29% a 17,85 euro) dopo la pubblicazione dei conti dei primi nove mesi e la conferma dell’acconto sul dividendo 2026. In rialzo Inwit (+1,17%) e A2A (+0,55%).
Giornata nervosa per i bancari. BPER Banca ha ceduto lo 0,39%, Banco BPM lo 0,47%, mentre Mediobanca ha lasciato sul terreno il 3,45% a 16,35 euro. In lieve calo anche Popolare di Sondrio (-0,07%), mentre Intesa Sanpaolo e Unicredit hanno chiuso sulla parità.
Nel comparto industriale, Iveco Group ha terminato la seduta in flessione marginale (-0,11%), dopo aver diffuso i risultati trimestrali e aggiornato le stime per l’esercizio. Telecom Italia TIM ha perso l’1,74% a 0,4798 euro, nonostante la conferma della guidance 2025-2027.
Tra le mid cap, exploit di Brembo (+9,22%) dopo conti robusti e prospettive di margini in crescita, seguita da D’Amico (+7,51%) e Ariston Holding (+6,58%). In rialzo anche Zignago Vetro (+1,47%), mentre sono andate a picco Cementir (-5,94%), Webuild (-3,85%) e Moltiply Group (-3,39%).
Sul fronte delle criptovalute, infine, il bitcoin è sceso sotto la soglia dei 102.000 dollari, pari a circa 88.000 euro, riflettendo la correzione globale sui mercati digitali.