Economia

Piazza Affari chiude in lieve calo tra prese di beneficio e petrolio in caduta, brillano Moncler e Juventus

di Luca Andrea
 
Piazza Affari chiude in lieve calo tra prese di beneficio e petrolio in caduta, brillano Moncler e Juventus
Seduta interlocutoria per Piazza Affari, che archivia la giornata del 16 dicembre con un frazionale ribasso. Il FTSE MIB ha chiuso in calo dello 0,29% a 43.990 punti, dopo aver oscillato tra un minimo di 43.984 e un massimo di 44.367 punti, mentre il FTSE Italia All Share ha ceduto lo 0,3%. Più marcate le flessioni del Mid Cap (-0,79%) e dello Star (-0,34%), con un controvalore degli scambi salito a 3,77 miliardi di euro, in aumento rispetto alla seduta precedente.

Il quadro macro-finanziario resta improntato alla stabilità sul fronte valutario, con l’euro che ha sfiorato quota 1,18 contro il dollaro, mentre il cambio euro/dollaro si è mantenuto sui livelli della vigilia con una variazione contenuta. L’oro ha consolidato sotto area 4.350 dollari l’oncia, confermandosi su livelli elevati. A pesare sui mercati è stato invece il forte arretramento del petrolio, con il Light Sweet Crude Oil sceso sotto i 55,5 dollari al barile, in calo di oltre il 2%, fattore che ha penalizzato l’intero comparto energetico.

Sul mercato obbligazionario segnali di distensione, lo spread Btp-Bund si è avvicinato ai 65-71 punti base, con il rendimento del decennale italiano attestato poco sopra il 3,5%, elemento che continua a fornire un parziale sostegno al sentiment su Piazza Affari.

Tra le blue chip milanesi si sono messe in evidenza Moncler, in rialzo del 2,34%, Fineco (+1,52%) e Brunello Cucinelli (+1,51%), mentre Mediobanca ha mostrato un progresso dell’1,1%. Il settore bancario è rimasto sotto osservazione dopo i forti rialzi della vigilia. UniCredit ha guadagnato lo 0,68%, Monte dei Paschi di Siena lo 0,7% e Mediobanca ha confermato un tono positivo. In controtendenza Banco BPM (-1,46%), Popolare di Sondrio (-1,11%) e BPER Banca (-0,95%).

Sul versante opposto, pesanti le vendite sui titoli legati alla difesa e all’energia. Leonardo ha chiuso con un ribasso del 3,9%, in linea con il trend negativo del comparto a livello europeo. Forte scivolone per Fincantieri (-9,05%), dopo l’esame e l’approvazione del piano industriale 2026-2030, mentre ENI ha ceduto l’1,75% e Tenaris l’1,87%, risentendo del crollo del greggio. Debole anche STMicroelectronics (-1,85%) e Hera (-1,78%).

Tra le mid cap si è distinta Juventus FC, protagonista di una seduta volatile ma positiva, con un rialzo del 2,31% a 2,66 euro e volumi sostenuti, dopo oscillazioni comprese tra 2,52 e 2,814 euro. Bene anche El.En, Banca Generali e Tamburi. Sul fronte dei ribassi, oltre a Fincantieri, si segnalano Comer Industries (-4,09%) e Safilo (-3,3%).

I mercati europei hanno chiuso in territorio negativo, con Francoforte e Londra in calo di oltre mezzo punto percentuale e Parigi leggermente sotto la parità. In questo contesto, Piazza Affari ha mostrato una tenuta relativa, sostenuta dal miglioramento dello spread e dalla resilienza di alcuni titoli del lusso e finanziari, mentre la debolezza del petrolio e le prese di beneficio hanno limitato nuovi allunghi.
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