Economia
Credito alle imprese, l’Outlook Abi-Cerved 2025-27 segnala un rischio in lieve aumento ma sotto controllo
di Redazione

Nel nuovo Outlook 2025-27 presentato oggi a Roma da ABI e Cerved, il quadro dei crediti deteriorati delle imprese italiane mostra un aumento contenuto dei tassi di default, segno di una tenuta complessiva del sistema economico e bancario nonostante l’instabilità geopolitica e le nuove tensioni commerciali globali. Secondo le stime, il tasso di deterioramento salirà al 2,9% nel 2025, rispetto al 2,6% del 2024, per toccare il 3% nel 2026 e tornare al 2,9% nel 2027, livelli ben lontani dal 7,5% registrato nel 2012 e in linea con il periodo pre-Covid.
Il rapporto, che analizza i flussi di credito erogati e successivamente classificati come deteriorati, evidenzia un incremento dei tassi in tutte le aree e dimensioni d’impresa, ma con variazioni limitate. Le microimprese restano le più vulnerabili (3,1% nel 2027), seguite da quelle del Mezzogiorno (3,8%) e dal comparto delle costruzioni (3,2%). In termini settoriali, l’industria e le costruzioni segnano gli aumenti più marcati, rispettivamente dal 2,3% al 2,7% e dal 2,8% al 3,2%.
Il contesto resta condizionato dalle misure tariffarie introdotte dagli Stati Uniti, con dazi fino al 50% su alcune categorie di beni europei, e dai conflitti in Ucraina e Medio Oriente, fattori che pesano sul commercio globale e sulla redditività delle imprese. "Le nostre stime mostrano uno scenario incerto, ma non drammatico - spiega Luca Peyrano (nella foto), CEO di Cerved -. Restiamo lontani dai livelli delle passate crisi, a conferma della solidità patrimoniale delle aziende italiane”.
Sulla stessa linea Marco Elio Rottigni, Direttore Generale di ABI: "Negli ultimi dieci anni il settore bancario ha compiuto enormi progressi nella gestione del rischio di credito, posizionandosi tra i più solidi d’Europa. Tuttavia, emergono nuovi segnali di deterioramento che vanno monitorati con attenzione e gestiti con tempestività da istituzioni e operatori".
Secondo i dati di Banca d’Italia, a marzo 2025 i crediti deteriorati lordi si attestavano a 57,8 miliardi di euro (-4,7% su base annua), mentre quelli netti ammontavano a 30,2 miliardi (-1,4%). Il numero delle posizioni in default è sceso da 16.700 a 12.400, ma l’importo medio dei fallimenti è aumentato del 42%, tornando a circa 900 mila euro per impresa.
Per il triennio 2025-2027, ABI e Cerved stimano una crescita economica moderata, sostenuta da livelli occupazionali elevati e da una politica monetaria più espansiva. Tuttavia, l’incertezza rimane alta. Il rischio di credito è previsto in lieve aumento nel 2026, con successiva stabilizzazione nel 2027, confermando la resilienza del tessuto produttivo italiano e la solidità del sistema bancario nel fronteggiare le sfide internazionali.