Economia
Natale 2025, torna la fiducia, la spesa delle famiglie cresce fino al 5% tra cenone, regali e vacanze
di Redazione
Il Natale 2025 si presenta come un banco di prova positivo per i consumi delle famiglie italiane, che tornano a spendere con maggiore fiducia dopo un biennio di cautela. Secondo un’indagine del Centro Studi di Unimpresa, realizzata su un campione di 1.500 nuclei familiari, la spesa complessiva per le festività registra un aumento medio vicino al 5%, con incrementi diffusi in tutti i principali capitoli: cena di Natale, regali e vacanze.
La spesa media per famiglia si attesterà a 964 euro, in crescita di 44 euro rispetto ai 920 euro del 2024 (+4,8%). E dunque un clima di fiducia in miglioramento, sostenuto dalla stabilizzazione dei prezzi, dalla crescita dell’occupazione e da un parziale recupero del potere d’acquisto. In netto calo, inoltre, la quota di chi prevede di ridurre il budget natalizio, segnale di un atteggiamento meno difensivo rispetto allo scorso anno.
Il cenone di Natale si conferma il cuore delle tradizioni familiari. La spesa media sale da 150 a 157 euro per nucleo (+4,8%), con il 31% delle famiglie intenzionato a spendere di più, contro il 28% del 2024. Rimane stabile al 59% la quota di chi manterrà invariato il budget, mentre scende al 10% chi prevede una riduzione, due punti in meno rispetto allo scorso anno. Tra le tendenze emergenti spicca l’attenzione alla qualità e alla provenienza dei prodotti. La spesa per specialità enogastronomiche regionali cresce del 9%, quella per i dolci artigianali dell’11%, mentre vini e spumanti italiani segnano un +6%.
Cresce anche il capitolo dei regali, con una spesa media che passa da 220 a 227 euro per famiglia (+3,2%). Il 27% degli intervistati prevede un aumento degli acquisti, il 60% manterrà il budget stabile e solo il 13% lo ridurrà, in calo di quattro punti percentuali. Prosegue l’ascesa dell’e-commerce, che arriva a rappresentare il 42% delle vendite complessive (+6%), affiancato da una maggiore domanda di prodotti legati al benessere e alla cura della persona (+7%) e di articoli artigianali e sostenibili (+8%).
Il comparto più dinamico resta quello del turismo natalizio. La spesa media per le vacanze sale da 550 a 580 euro per nucleo familiare, con un incremento del 5,5%. Aumenta anche la quota di italiani che programmerà un viaggio, dal 30% al 33%. Le mete nazionali guidano la crescita, con un +7% delle prenotazioni verso località montane e borghi, seguite dai pacchetti benessere in spa e terme (+5%) e dai viaggi brevi in Europa (+4%), favoriti dalla ripresa dei voli low-cost e dalle offerte last minute. Anche chi resterà a casa, pari al 67% del campione, prevede comunque di destinare una parte del budget ad attività locali, eventi culturali e ristorazione.
Nel commentare i risultati dell’indagine, il presidente di Unimpresa, Paolo Longobardi, ha sottolineato come i dati confermino un miglioramento diffuso delle prospettive di spesa degli italiani. Una crescita contenuta ma trasversale, che coinvolge tutti i settori e riflette una maggiore fiducia nel futuro. A trainare la ripresa sono sia le famiglie a reddito medio-alto sia quelle che beneficiano dei recenti interventi fiscali a favore dei redditi più bassi. Secondo Longobardi, i tagli al cuneo fiscale e il rafforzamento dei bonus per le famiglie stanno producendo effetti concreti sul clima di fiducia e sulla capacità di spesa, pur nel rispetto dei vincoli di bilancio. Ora bisognerà rendere strutturale questa ripartenza dei consumi, investendo con continuità sulla crescita interna, sul potere d’acquisto e sull’occupazione.