Attualità
Nasce il CESN, un laboratorio per la sicurezza nazionale e la formazione delle classi dirigenti
di Demetrio Rodinò

La sicurezza nazionale non è più confinata al perimetro tradizionale della difesa militare, ma investe ogni dimensione della vita collettiva: infrastrutture critiche, cybersicurezza, sostenibilità energetica, fino alla sovranità cognitiva e alla preparazione di una nuova classe dirigente capace di interpretare le sfide globali. È con questa consapevolezza che a Roma è stato presentato il Consiglio per l’Educazione alla Sicurezza Nazionale (CESN), nato dall’accordo tra la Fondazione AISES - SPES Academy e il Consiglio Nazionale delle Ricerche. Un’alleanza che punta a promuovere una cultura condivisa della sicurezza e rafforzare la resilienza del Paese di fronte a minacce sempre più complesse e interconnesse.
Il nuovo organismo sarà presieduto dal prefetto Bruno Frattasi, Direttore Generale dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale, e coordinato da Valerio De Luca nel ruolo di Segretario Generale. A testimoniare la centralità del progetto, fanno parte del CESN figure di primo piano del panorama istituzionale, industriale, accademico e finanziario: da Claudio Descalzi (ENI) a Flavio Cattaneo (ENEL), da Pietro Labriola (TIM) a Nicola Monti (Edison), da Pier Carlo Padoan (UniCredit) a Claudia Parzani (Borsa Italiana), passando per Paolo Savona (CONSOB), Dario Scannapieco (CDP) e Giampiero Massolo (Mundys). Un mosaico di esperienze che intreccia energia, finanza, comunicazioni e governance, settori ormai imprescindibili per la sicurezza di un Paese.
Frattasi ha sottolineato come l’Europa abbia vissuto a lungo in un periodo di “dorata inconsapevolezza”, convinta di poter prosperare senza guerre e in uno sviluppo costante. Oggi, invece, vulnerabilità e rischi globali impongono un cambio di paradigma, l’educazione alla sicurezza nazionale deve diventare pilastro essenziale della convivenza. Non si tratta solo di difendere i confini, ma di costruire una coscienza diffusa capace di comprendere la portata dei mutamenti in corso, dal digitale alla geopolitica.
In questa prospettiva, il CESN intende agire su più fronti, diffondere consapevolezza, sviluppare strumenti di analisi e ricerca, promuovere programmi formativi di alto livello. A supporto delle attività nascerà un Comitato Scientifico che elaborerà percorsi e strumenti per affrontare le sfide emergenti con competenza e visione strategica. L’obiettivo dichiarato è formare decision maker, manager e professionisti in grado di prevenire e gestire crisi sistemiche, rafforzando la resilienza nazionale.
Il cuore pulsante di questo progetto sarà la SPES Academy “Carlo Azeglio Ciampi”, polo educativo della Fondazione AISES ETS. L’Academy, presieduta da Enrico Giovannini e diretta da Valerio De Luca, si propone come laboratorio di pensiero e formazione, fedele alla lezione civica e istituzionale del Presidente Ciampi. Attraverso una didattica dinamica - dai laboratori alle simulazioni, dal role playing alle esperienze immersive - SPES forma giovani talenti, dirigenti pubblici e privati, policy maker, offrendo corsi executive, master e programmi intensivi. L’approccio è interdisciplinare e mira a creare “ecosistemi cognitivi resilienti”, capaci di generare innovazione, competitività e coesione sociale.
Valerio De Luca (nella foto) ha rimarcato come il CESN rappresenti un passo cruciale per costruire una società consapevole: “Per rafforzare la sicurezza nazionale è fondamentale formare una classe dirigente capace di interpretare, prevenire e affrontare le sfide globali. Attraverso il lavoro congiunto tra istituzioni, accademia e imprese, possiamo dotarci degli strumenti per leggere i cambiamenti e governarli, invece che subirli”.
La nascita del CESN segna dunque una svolta nel modo in cui l’Italia intende affrontare il tema della sicurezza, non più una questione settoriale, ma un impegno trasversale che chiama in causa economia, tecnologia, cultura e formazione. Una visione sistemica che unisce il rigore analitico della ricerca scientifica, la responsabilità delle istituzioni e la spinta innovativa delle imprese, con l’obiettivo di preparare le nuove generazioni a gestire un mondo segnato da crisi globali e transizioni rapide.