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Morto il regista Lee Tamahori, diresse anche un film della saga di James Bond

di Redazione
 
Morto il regista Lee Tamahori, diresse anche un film della saga di James Bond

Il regista neozelandese Lee Tamahori, noto per i suoi film d'azione eleganti e crudi, è morto ieri, venerdì, nella sua casa di Auckland all'età di 75 anni. 

Anni fa, Tamahori aveva rivelato pubblicamente di soffrire del morbo di Parkinson.

L'annuncio è stato dato tramite la radio RNZ dalla famiglia del regista nato a Wellington, che ha dichiarato in un comunicato stampa che il congiunto è morto serenamente a casa, ricordando che la sua ascendenza maori lo ha sempre guidato ''in ogni regista che ha ispirato, in ogni barriera che ha infranto e in ogni storia che ha raccontato con il suo occhio brillante e il suo cuore onesto. Leader carismatico e con un fiero spirito creativo, Lee ha sostenuto il talento Maori sia davanti che dietro lo schermo".

Tamahori era di discendenza maori da parte di padre (la madre era britannica).
 
Iniziò come fotografo e lavorando in televisione, arrivando gradualmente a diventare assistente alla regia, fino a quando non iniziò a dirigere lui stesso spot pubblicitari, settore dove ottenne un enorme successo, per poi dedicarsi alla regia cinematografica. Nel 1994, quando uscì Warriors of Yore, la violenta storia di una famiglia Maori, che fu un successo di critica e di pubblico sia nel suo paese (era ancora tra i cinque film neozelandesi di maggior incasso di tutti i tempi nel 2025) che nel resto del mondo.

Sia Tamahori che la sua star, Temuera Morrison (che in seguito avrebbe interpretato Boba Fett nell'universo di Star Wars), hanno fatto il salto a Hollywood. Il regista ha esordito con Mulholland Falls (1996, ''Scomodi omicidi'', nella versione italiana), un thriller ambientato negli anni '50 all'interno di un'unità speciale del Dipartimento di Polizia di Los Angeles, con un cast di grande impatto: Chazz Palminteri, Nick Nolte,  Chris Penn e Michael Madsen, John Malkovich, Jennifer Connelly e Melanie Griffith.

Il film non andò bene, ma Tamahori dimostrò di essere un bravo regista d'azione, e così continuò negli Stati Uniti, dirigendo The Walk (''L'urlo dell'odio'', con Alec Baldwin e Anthony Hopkins) e  un episodio dei Soprano. Poi, nel 2002, gli fu affidata la regia de ''La morte può attendere'', con Pierce Brosnan, nei panni di James Bond, e Halle Berry, protagonista dell'iconica scena in cui, uscendo dal mare e andando verso la spiaggia dell'Avana, fu celebrata a suo modo Ursula Andress, la prima delle tante Bond Girl.

Proprio tra l'uscita di xXx2 (State of the Union) (2005) con Vin Diesel e Next (2007), con Nicolas Cage nei panni di un mago che può vedere il futuro e cerca di prevenire un attacco terroristico nucleare, accadde uno strano incidente che segnò la vita di Tamahori e pose fine al suo primo matrimonio. 

L'8 gennaio 2006, vestito con un tailleur nero da donna e una parrucca, Tamahori, allora 55enne, si avvicinò all'auto di un agente di polizia sotto copertura e gli propose di fare sesso in cambio di denaro a Santa Monica, in California. Fu arrestato per prostituzione e adescamento. Nel febbraio di quell'anno, un tribunale di Los Angeles lo condannò a 36 mesi di libertà vigilata e gli ordinò di svolgere 15 giorni di servizi sociali.

Dopo avrebbe girato solo altri tre film.

La sua filmografia si è chiusa due anni fa con The Convert, in cui un predicatore inglese, interpretato da Guy Pearce, arriva in un insediamento britannico nel 1830, portando con sé un passato violento che non lo aiuterà quando si ritroverà intrappolato nel mezzo di una sanguinosa guerra tra tribù Maori.

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