Economia
Imprese italiane in crescita nel terzo trimestre 2025
di Redazione

Il tessuto produttivo italiano conferma segnali di vitalità. Tra luglio e settembre 2025, il Registro delle imprese delle Camere di Commercio ha registrato un saldo positivo di 16.920 attività, frutto di 61.257 nuove iscrizioni e 44.337 cessazioni. I dati dell’analisi Movimprese di Unioncamere e InfoCamere mostrano un tasso di crescita nazionale dello 0,29%, in miglioramento rispetto allo 0,26% dello stesso periodo del 2024.
A trainare la ripresa sono soprattutto le società di capitali, che da sole rappresentano l’86% della crescita complessiva, nel trimestre hanno registrato 14.548 unità in più (+0,75%), confermandosi la forma giuridica preferita dagli imprenditori italiani. Più contenuto, ma comunque positivo, il contributo delle imprese individuali (+3.507 unità, +0,12%), mentre prosegue il calo delle società di persone (-1.370).
Sul piano settoriale, la crescita è guidata da comparti ad alta specializzazione: attività finanziarie e assicurative (+1,56%), energia (+1,43%), istruzione (+1,06%), seguite da servizi alle imprese e trasporti. In termini assoluti, le costruzioni si confermano il motore principale, con 3.317 imprese in più, seguite da alloggio e ristorazione (+2.797) e attività professionali e tecniche (+2.489). Restano invece in lieve flessione commercio, manifattura e agricoltura.
Il rapporto evidenzia anche la ripresa dell’artigianato, che torna a crescere dopo anni difficili: +1.888 unità nel trimestre (+0,15%), quasi il doppio del tasso del 2024. La spinta arriva soprattutto dal comparto delle costruzioni (+1.224 unità, +0,25%), a conferma di un settore in lenta ma costante ripartenza.
Dal punto di vista territoriale, la crescita è generalizzata. Il Centro Italia segna il tasso più elevato (+0,35%), mentre il Sud e le Isole guidano la classifica per saldo assoluto con oltre 6.200 imprese in più. Il Lazio è la regione più dinamica (+0,49%), seguito dalla Sicilia (+0,45%) e dalla Lombardia, che con 3.330 nuove attività mantiene il primato nazionale in termini assoluti. Tra le province spiccano Ragusa (+0,67%), Roma (+0,57%) e Milano (+0,55%).