Shiota Chiharu, Accumulation - Searching for the Destination 2014/2019 Suitcase, motor and red rope Dimensions variable Installation view: Shiota Chiharu: The Soul Trembles, Mori Art Museum, Tokyo, 2019 Photo: Kioku Keizo Photo courtesy: Mori Art Museum, Tokyo
Per la prima volta in Italia e in assoluto in un museo d'arte asiatica, il MAO Museo d'Arte Orientale di Torino (fino al 28/06/2026) ha spalancato le sue porte all'inesplicabile, all'universale, all'intimo. L'attesa mostra monografica "Chiharu Shiota: The Soul Trembles" non è solo un'esposizione, ma un'esperienza immersiva che usa l'arte per sondare le domande più profonde dell'esistenza.
Curata da due giganti del panorama museale, Mami Kataoka (direttrice del Mori Art Museum, ideatrice del progetto originale) e Davide Quadrio (direttore del MAO), la mostra arriva a Torino dopo aver incantato istituzioni globali come il Grand Palais di Parigi e la Queensland Art Gallery di Brisbane. Una tappa torinese che si annuncia come un evento culturale irripetibile.
Chiharu Shiota, artista giapponese residente a Berlino, è celebre per le sue installazioni monumentali dove migliaia di fili rossi o neri trasformano spazi architettonici in metafore tangibili di ricordi, connessioni e assenze. Le sue opere, spesso nate da riflessioni personali, esplorano l'intangibile - identità, relazioni, l'ombra della vita e l'enigma della morte - coinvolgendo lo spettatore in un dialogo intimo e talvolta inquietante.
"The Soul Trembles" (L'Anima Trema) è un percorso vasto che abbraccia l'intera produzione di Shiota, da disegni e sculture a installazioni ambientali di potenza sconvolgente. I fili, che siano un reticolo nero che inghiotte un pianoforte bruciato come in In Silence (2008), o la fitta rete rossa che avvolge scheletri di barche in Uncertain Journey (2016), non sono semplici elementi compositivi: sono arterie che pulsano, percorsi neurali della memoria collettiva e individuale.
Un'esperienza immersiva: le opere di Shiota ci forzano a chiederci: dove stiamo andando? e cosa lasciamo indietro? Le sue installazioni agiscono come un ponte sensoriale tra l'esterno e il nostro mondo interiore.
Ciò che rende la tappa torinese eccezionale è il suo approccio curatoriale. Il progetto è concepito come un organismo vivo che si espande oltre l'area delle mostre temporanee, ponendosi in un dialogo diretto con le collezioni permanenti del MAO. Opere site-specific e nuove creazioni dell'artista si fonderanno con l'arte asiatica del museo, creando un cortocircuito visivo unico tra passato e presente, Est e Ovest.
Tra i capolavori in mostra spiccano:
Accumulation - Searching for the Destination (2021): Centinaia di valigie oscillanti sospese, un archetipo del viaggio umano, della migrazione e del ricordo.
Where Are We Going? (2017-2019): Imbarcazioni che evocano visioni di futuri incerti.
Reflection of Space and Time (2018): Un abito specchiato per riflettere sull'assenza e la presenza.
Come da tradizione MAO, la mostra è accompagnata da un ricco public programme di eventi musicali e performativi, proiezioni e conferenze, trasformando il museo in un vero e proprio epicentro culturale per tutta la sua durata. Sono attivati anche percorsi educativi e laboratori per visitatori di tutte le età.
MAO Museo d'Arte Orientale con Mori Art Museum di Tokyo
Indirizzo: Via san Domenico 11 - Torino
Orari: Martedì, mercoledì, giovedì, venerdì, sabato e domenica dalle 10 alle 18.
Lunedì chiuso.
Sito web: https://www.maotorino.it/