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Gli italiani risparmiano di più ma restano prigionieri della paura

di Redazione
 
Gli italiani risparmiano di più ma restano prigionieri della paura
La quinta edizione dell’Osservatorio Edufin di Pictet Asset Management, dal titolo “Il futuro non attende”, mostra un Paese che ha finalmente imparato a parlare di finanza, ma non ancora a gestirla con serenità. Oltre il 90% degli italiani si dichiara oggi interessato a temi economici e di investimento, con la Generazione Z in prima linea, più di uno su due vuole migliorare le proprie conoscenze finanziarie. Eppure, dietro questo interesse crescente, si nasconde una forte ansia economica che colpisce il 73% del campione, e una difficoltà strutturale a trasformare il risparmio in investimento di lungo periodo.

La paura, indicata dal 68% degli intervistati come sentimento dominante, resta la principale nemica della pianificazione. A spaventare sono soprattutto l’incertezza dei mercati e la mancanza di riferimenti affidabili, il 44% degli italiani non sa a chi rivolgersi per investire con sicurezza. In un contesto di inflazione, caro vita e tassi più alti, prevale l’istinto di difesa, il 49% dei portafogli è composto da obbligazioni e il 19% da liquidità. Solo l’8% si affida ancora alle azioni, con un approccio prudente che, secondo Pictet, rischia di compromettere la costruzione della ricchezza reale nel lungo termine.

“Il dolore per una perdita è il doppio dell’euforia per un guadagno equivalente: è il cosiddetto loss aversion bias”, spiega Daniele Cammilli (nella foto), Head of Marketing di Pictet AM.Solo un’adeguata educazione finanziaria consente di gestire le emozioni e costruire un equilibrio tra rischio e rendimento”. A conferma di ciò, l’Osservatorio mostra come la fiducia e la serenità aumentino proporzionalmente al livello di conoscenza economico-finanziaria.

Nonostante la maggiore alfabetizzazione, il 56% degli italiani continua a contare su pensione pubblica ed eredità come principali strumenti di sicurezza economica, mentre la previdenza complementare resta marginale. A trainare la comunicazione sui temi finanziari sono oggi i social network, che superano i canali tradizionali con un incremento del 15% in quattro anni, Instagram domina tra i giovani, seguito da TikTok. Cresce anche la fiducia verso l’intelligenza artificiale, considerata fonte informativa attendibile dal 12% del campione, ma ancora poco usata per decisioni di investimento.

Nicola Ronchetti, CEO di FINER Finance Explorer, osserva: “Risparmio e investimento sono ormai temi che toccano tutti, inclusi i più giovani. È fondamentale che scuola e istituzioni continuino a promuovere una vera cultura finanziaria”.

Con oltre 5.000 intervistati e una ricerca condotta in piena complessità geopolitica ed economica, l’Osservatorio Edufin 2025 ci dice che l’interesse non basta. Serve educazione, metodo e coraggio. Perché, come ricorda il titolo, il futuro non attende.
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