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Giancarlo Devasini, l'ex chirurgo torinese che sta per diventare il quarto uomo più ricco del mondo
di Redazione

Mentre l'Italia discute di crisi e ripartenze, un suo concittadino, quasi sconosciuto ai più, si sta preparando a riscrivere le classifiche globali dei super-ricchi. Si tratta di Giancarlo Devasini, il co-fondatore e Chief Financial Officer di Tether, la società che emette la stablecoin più scambiata al mondo, USDT. Con la sua azienda in rampa di lancio per una valutazione stratosferica, l'ex chirurgo plastico torinese potrebbe presto ritrovarsi al quarto posto tra gli uomini più facoltosi del pianeta, superando mostri sacri della tecnologia.
Nato a Torino nel 1964, il percorso di Devasini è a dir poco sorprendente. Dopo la laurea in Medicina all'Università di Milano, ha brevemente esercitato la professione di chirurgo plastico. Un'esperienza che, a suo dire, lo ha deluso, spingendolo a cambiare radicalmente rotta. Il suo vero talento si è rivelato nel mondo digitale e della finanza, prima attraverso il commercio online di componenti per computer e poi, in modo dirompente, nell'allora nascente universo delle criptovalute.
Insieme all'informatico Paolo Ardoino, oggi CEO di Tether, Devasini ha fondato nel 2014 a Hong Kong l'azienda che avrebbe rivoluzionato il mercato. Tether Limited è la società pionieristica delle stablecoin, criptovalute il cui valore è ancorato a valute tradizionali (come il dollaro USA, nel caso di USDT), combinando la stabilità della moneta fiat con la velocità e la sicurezza delle transazioni blockchain. Oggi, Tether è la criptovaluta più scambiata sul mercato.
Le stime attuali di Forbes, aggiornate al 2025, pongono il patrimonio netto di Devasini intorno ai 22,4 miliardi di dollari, grazie alla sua quota stimata del 47% di Tether. Già questo lo rende uno degli italiani più ricchi, davanti a figure come John Elkann e Piero Ferrari.
Tuttavia, il vero "colpo di scena" è dietro l'angolo. Stando a indiscrezioni e analisi di mercato, Tether Limited sta per vivere un'esplosione di valore. L'azienda starebbe valutando un aumento di capitale privato, spinto da una strategia di espansione ambiziosa in settori come intelligenza artificiale, commercio di materie prime, energia e media.
Questo fermento ha portato gli analisti a ipotizzare una valutazione di Tether vicina ai 500 miliardi di dollari. Se tali cifre si concretizzassero, il patrimonio personale di Devasini, detentore della quota di maggioranza, schizzerebbe a circa 250 miliardi di dollari.
Un risultato che proietterebbe l'imprenditore torinese al quarto posto nella classifica dei più ricchi al mondo, immediatamente sotto il trio in vetta composto da Larry Ellison, Elon Musk e Mark Zuckerberg. Tether si collocherebbe così allo stesso livello di giganti come OpenAI, superando la valutazione stimata di SpaceX (circa 400 miliardi).
La stablecoin USDT conta già token in circolazione per circa 60 miliardi di dollari e, negli Stati Uniti, un nuovo quadro normativo come il "Genius Act" starebbe spingendo la diffusione delle stablecoin come strumento di pagamento. La tokenizzazione promette inoltre di democratizzare l'accesso al capitale della società anche per i piccoli investitori.
Nonostante divida il suo tempo tra Lugano, Londra e la Costa Azzurra, Devasini mantiene un legame forte con l'Italia, in particolare con Torino. Un legame che si è concretizzato di recente nel mondo dello sport: Tether Limited ha acquisito una quota del 10% della Juventus in qualità di socio di minoranza. Una mossa che, oltre a diversificare gli investimenti, gli sta donando quella notorietà in patria che il suo ruolo di "eminenza grigia" della cripto-finanza gli aveva negato.
Giancarlo Devasini non è più solo un nome di rilievo nel mondo tech. La sua ascesa, basata sulla creazione di uno strumento finanziario che ha saputo resistere alle turbolenze del mercato cripto, è il simbolo di come l'innovazione digitale stia creando una nuova generazione di super-magnati. Il "Dottor Stablecoin" è pronto a entrare nell'élite mondiale.