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La 20a "Festa del Cinema di Roma" celebra l'intimità familiare e la potenza del desiderio femminile
di Redazione

La ventesima edizione della Festa del Cinema di Roma si è conclusa con l'assegnazione dei premi da parte della giuria presieduta dall'attrice e regista Paola Cortellesi. Al centro dei riflettori, una storia di resilienza familiare proveniente da Taiwan e un’interpretazione italiana che scardina i cliché sul femminile.
Il premio per il Miglior Film è andato a "Left-Handed Girl" (La mia famiglia a Taipei) della regista taiwanese Shih-Ching Tsou. Ambientato nel vibrante caos del mercato notturno di Taipei, il film è un ritratto commovente di Shu-fen (Janel Tsai), una madre single che lotta per mantenere le sue due figlie, l'adolescente ribelle I-Ann e la curiosa piccola I-Jing.
La trama si snoda tra i sacrifici quotidiani di Shu-fen, tornata in città con il sogno di aprire un chiosco di zuppe e noodles, e il peso di un passato difficile. Il gesto di assistere l'ex marito in fin di vita, sostenendone le spese funebri, la sommerge di debiti e la espone al disprezzo della famiglia d'origine. Mentre la figlia maggiore, I-Ann, cerca vie di fuga nella ribellione e in una relazione clandestina, la piccola I-Jing osserva il mondo adulto con occhi innocenti e penetranti. "Left-Handed Girl" è stato premiato per la sua capacità di raccontare, sullo sfondo di una Taipei indifferente, come l’amore e i legami familiari possano diventare una piccola ma fondamentale resistenza contro la precarietà e il dolore.
Il premio "Monica Vitti" come Miglior Attrice è stato assegnato a Jasmine Trinca per la sua intensa interpretazione in "Gli occhi degli altri" di Andrea De Sica. L'attrice ha sottolineato l'importanza di portare sullo schermo "un racconto sul femminile più complesso del solito", esplorando l'ambiguità del sentimento amoroso e la necessità delle donne di uscire dai "recinti" imposti dall'amore romantico.
Trinca ha parlato della sfida di mettere il suo corpo, "che non è il corpo di una donna giovane", profondamente al servizio del film, trovando in De Sica uno sguardo non prevaricante. Il suo premio celebra la volontà di "restituire la potenza del desiderio femminile e di tutte le istanze di libertà che le donne si devono autorizzare".
Il Premio del Pubblico Terna è andato al documentario “Roberto Rossellini - Più di una vita”, diretto da Ilaria de Laurentiis, Andrea Paolo Massara e Raffaele Brunetti. L'opera, accolta calorosamente da critica e spettatori, offre un ritratto inedito del maestro, andando oltre l'etichetta di "padre del neorealismo".
Il documentario utilizza un "doppio binario": materiali d’archivio in gran parte inediti si alternano a scritti originali "interpretati" da grandi voci del cinema italiano. Sergio Castellitto è Roberto Rossellini, Kasia Smutniak è Ingrid Bergman, mentre Isabella Rossellini, Tinto Brass e Silvia D’Amico interpretano sé stessi. Il film svela un Rossellini geniale e visionario, allergico alle etichette, che cinquant’anni prima delle piattaforme costruiva il linguaggio delle serie TV e si appassionava alla divulgazione scientifica, un pioniere animato da una missione di vita fatta di curiosità e sperimentazione.
Il documentario uscirà nelle sale come evento il 3-4-5 novembre con Fandango.
Tra gli altri riconoscimenti principali, il Gran Premio della Giuria è andato a NINO di Pauline Loquès, mentre Wang Tong ha vinto per la Miglior Regia con Chang ye jiang jin (Wild Nights, Tamed Beasts). Anson Boon ha ricevuto il premio "Vittorio Gassman" come Miglior Attore per Good Boy. Il premio Miglior Opera Prima Poste Italiane è stato assegnato a TIENIMI PRESENTE di Alberto Palmiero.
La 20a edizione della Festa ha inoltre celebrato diverse figure iconiche con premi alla carriera e riconoscimenti speciali, tra cui Richard Linklater, Jafar Panahi, Lord David Puttnam, Edgar Reitz e Nia DaCosta, confermando il ruolo della rassegna romana come crocevia del cinema internazionale.