Esteri

"Necessario un nuovo cesarismo", chi è il blogger che influenza il prossimo governo statunitense

Redazione
 

Pensa che la democrazia americana sia ''un esperimento fallito'' da sostituire con una sorta di cesarismo simile alla governance aziendale.
Sostiene che la società abbia bisogno di un "hard reset" sotto l’egida di una filosofia basata sul cameralismo di Federico il Grande di Prussia.
Afferma che i governi democratici sono inefficienti e dispendiosi e ammira il leader cinese Deng Xiaoping per il suo autoritarismo pragmatico e orientato al mercato, e la città-stato di Singapore come esempio di un regime autoritario di successo.
Vede gli Stati Uniti come troppo indulgenti con la criminalità, e dominati da illusioni economiche e democratiche. Lui è Curtis Yarvin, blogger statunitense citato come ''influente'' dal prossimo vicepresidente USA J.D. Vance. Ed è proprio questo a preoccupare il Guardian: la testata britannica, infatti, stigmatizza la crescente influenza di un pensatore tanto dibattuto, e descritto come neoreazionario e di estrema destra, sulla politica prossima ventura degli Stati Uniti, ravvisandone l’influenza sulle azioni legali di Trump contro i critici nei media, le promesse di Elon Musk di ridurre all'osso la spesa pubblica e l'impiego della base Maga contro i legislatori repubblicani che hanno criticato candidati controversi come Pete Hegseth, temendo si tratti di tentativi per sostituire la democrazia liberale negli Stati Uniti.

"Necessario un nuovo cesarismo", chi è il blogger che influenza il prossimo governo statunitense

Robert Evans, ricercatore sull'estremismo e conduttore del podcast Behind the Bastards, ha registrato una serie in due parti su Yarvin: "Non è caduto da una palma da cocco. È emerso in uno spazio mediatico di destra in cui si parlava dei mali dei media liberali e delle istituzioni accademiche corrotte da decenni", ha detto, aggiungendo che il blogger "ha influenzato molte persone nella nuova amministrazione e molte altre persone influenti sulla destra. Ma molte delle cose che sostiene sono gli stessi mulini a vento contro cui i repubblicani si stanno battendo da un po'". E Yarvin ha esposto la sua strategia politica in un podcast condotto da Michael Anton, scrittore e accademico che sarà nominato direttore della pianificazione politica presso il dipartimento di Stato con l’avvento di Trump.

La conversazione tra lui e Yarvin verteva apparentemente sul suo libro del 2020, The Stakes, controverso persino a destra per la sua prolungata considerazione del "Cesarismo" autocratico come mezzo per risolvere la decadenza americana.
Anton non arriva a invocare apertamente un governo autoritario, ma in generale scrive che i vantaggi del cesarismo includono ''continuità e stabilità'' e ''la prospettiva di evitare conflitti'', e che ''tende a generare calma''.
Yarvin, dal canto suo, è l'ideatore del movimento neoreazionario o "dark enlightenment", le cui prime idee sono state sviluppate su un blog chiamato Unqualified Reservations nel 2007 e 2008 sotto lo pseudonimo di Mencius Moldbug. Oggi è autore di una newsletter a suo nome e mentre Passage Publishing ha recentemente pubblicato un'antologia dei suoi scritti precedenti.

Per anni, Yarvin ha costantemente sostenuto una serie di convinzioni molto nette: l'autogoverno repubblicano è già terminato; il vero potere è esercitato in modo oligarchico in un piccolo numero di prestigiose istituzioni accademiche e mediatiche che lui chiama la Cattedrale; una democrazia sclerotica dovrebbe essere sostituita da una rigida gerarchia guidata da una singola persona il cui ruolo è quello di un monarca o di un amministratore delegato.
Considerando il periodo post-elettorale e i preparativi di Trump per il ritorno alla Casa Bianca, osserva ancora il Guardian, il programma di Yarvin sembra meno fantasioso di quello del 2021, quando lo espose ad Anton che a metà della conversazione dice a Yarvin: "Stai essenzialmente sostenendo che qualcuno ottenga il potere legalmente attraverso un'elezione, per poi esercitarlo illegalmente", aggiungendo: "Quali pensi siano le reali possibilità che ciò accada?" e Yarvin ha risposto: "Non sarebbe illegale. Si dovrebbe semplicemente dichiarare lo stato di emergenza nel discorso inaugurale". Durante la campagna del 2024, Trump ''ha promesso di attuare una vasta gamma di mosse antidemocratiche o autoritarie, suggerendo che potrebbe dichiarare lo stato di emergenza in risposta alla crisi migratoria americana''.

Nel frattempo, il vicepresidente eletto JD Vance e altri esponenti del movimento Maga, come Christopher Rufo, hanno individuato nelle università i principali nemici ideologici, con Rufo che ha contribuito a rimodellare il New College of Florida a immagine del nazionalismo cristiano.
Nel 2022, Vance ha detto a Vanity Fair : "Tendo a pensare che dovremmo impadronirci delle istituzioni e rivoltarle contro la sinistra. Abbiamo bisogno di un programma di de-wokeificazione".

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