Milano conquista un primato storico. Via Montenapoleone, cuore del quadrilatero della moda, è ufficialmente la via commerciale più costosa al mondo. Per la prima volta, una strada europea scalza la celebre Upper 5th Avenue di New York, conquistando la vetta della classifica globale del lusso stilata dal rapporto "Main Streets Across the World" di Cushman & Wakefield. Questo prestigioso report, giunto alla sua 34esima edizione, monitora 138 location urbane di retail in tutto il mondo, con un focus sul segmento del lusso, analizzandone l’andamento degli affitti prime. E il risultato per Montenapoleone è straordinario: con un costo annuo di 20.000 euro al metro quadro, supera di misura i 19.537 euro della via newyorkese.
Dieci anni fa, Montenapoleone occupava appena il sesto posto nella stessa classifica. Nel 2023 era già salita al secondo posto, ma oggi l’ascesa si è completata grazie a un incremento degli affitti del 30% negli ultimi due anni e dell’11% nell’ultimo anno.
Thomas Casolo, responsabile retail Italia e co-head luxury di Cushman & Wakefield, sottolinea l’importanza strategica di questa conquista: “Milano è diventata sicuramente un brand globale sinonimo del lusso. Sul posizionamento attuale ha pesato certamente l’apertura di nuovi negozi nell’area più ambita del quadrilatero, tra via Verri e via Sant’Andrea, ma anche la dimensione della strada: è concentrata in uno spazio molto ridotto, a differenza di altre città come Londra, Parigi e New York, e nell’ultimo anno è diventata il Place to Be per i brand del lusso”.
A contribuire al primato è stato anche il cambio favorevole dell’euro rispetto al dollaro e la forte domanda dei retailer in un contesto di offerta limitata. Via Montenapoleone rappresenta il simbolo di una trasformazione più ampia che interessa tutta la città. Joachim Sandberg, amministratore delegato di Cushman & Wakefield Italia, ha dichiarato: “Milano è ormai dall’Expo 2015 che si sta posizionando tra le capitali europee più importanti, capace di attrarre nuovi investimenti, nuovi turisti, nuovi residenti. Nel settore del lusso, ormai, si è guadagnata un primato indiscutibile. Per mantenere questa attrattività nel lungo periodo, Milano deve trasformare questo primato in un valore tangibile per l’intera comunità, generando benefici e valore aggiunto per tutti gli stakeholder coinvolti”.
Il report Cushman & Wakefield evidenzia come le vie del lusso siano resilienti, anche di fronte alle sfide economiche. Gli affitti prime globali hanno superato i livelli pre-pandemia, spinti dalla capacità dei retailer di adattarsi alle nuove dinamiche di mercato e di fidelizzazione. Oltre a Via Montenapoleone e alla Upper 5th Avenue, nella top 5 troviamo: New Bond Street a Londra (17.210 euro/mq, +13%) al terzo posto, Tsim Sha Tsui a Hong Kong (15.697 euro/mq, +7%) al quarto, Avenue des Champs-Élysées a Parigi (12.519 euro/mq, +10%) al quinto. Particolarmente interessante è il sorpasso di New Bond Street su Tsim Sha Tsui, confermando la competitività delle capitali europee nel settore del lusso. L’Italia si conferma protagonista nel panorama del retail europeo. Nella classifica continentale, oltre a Via Montenapoleone, si posizionano Via Condotti e Piazza di Spagna a Roma, rispettivamente al terzo e al decimo posto.
Il rapporto evidenzia una crescita media globale dei canoni di affitto prime del 4,4% nell’ultimo anno, con le Americhe a guidare l’incremento (+8,5%), seguite da Europa (+3,5%) e Asia-Pacifico (+3,1%). La forza delle principali vie dello shopping di lusso risiede nella loro capacità di offrire un’esperienza fisica unica, che i canali digitali non possono replicare. Come spiega il report, i negozi fisici non sono solo luoghi di vendita, ma veri e propri strumenti di branding, capaci di creare connessioni emotive con i clienti e migliorare la loro fedeltà. Tuttavia, il futuro del retail di lusso passa attraverso una sempre maggiore integrazione tra fisico e digitale, con strategie omnicanale che offrono esperienze fluide e personalizzate. Il primato di Via Montenapoleone rappresenta non solo un riconoscimento della sua esclusività, ma anche un simbolo del dinamismo economico e culturale di Milano. Trasformare questo successo in un vantaggio duraturo per la città e per l’Italia sarà la sfida dei prossimi anni, in un panorama competitivo sempre più globale.