Jeff Bezos ce l'aveva messa tutta per regalare, alla donna che intende sposare, Lauren Sanchez, uno sposalizio destinato all'etichetta di ''matrimonio del secolo''. La location? La città più romantica del mondo, Venezia, quella che hanno tentato di taroccare ovunque, da Las Vegas alla Cina.
Com'è triste Venezia per Bezos
Ma, forse, il nume tutelare di Amazon e di un'altra dozzina di imprese che macinano miliardi di dollari, ha ritenuto che un pacco di soldi (quelli che avrebbe procurato come indotto a Venezia l'evento) avrebbe sanato tutto. E invece no, perché noi, parliamo degli italiani, quando dobbiamo rompere le scatole ci cingiamo della cintura mondiale dei pesi supermassimi.
E così Jeff Bezos, vestiti i panni del celeberrimo Cavaliere nero, s'è stancato d'avere rotte le scatole, pensando che per lui, la futura moglie, e le centinaia di vip in arrivo tra calli e canali, è forse meglio cambiare destinazione.
La notizia sarebbe maturata in queste ultime ore perché ormai l'atmosfera a Venezia, tra comitati di protesta e cani sciolti pronti a cercare di ostacolare con ogni mezzo il matrimonio, è pressoché insostenibile.
Da qui la scelta obbligata di guardarsi in giro per cercare un posto dove spostare baracca e burattini (e per baracca intendiamo anche i mega-yacht in arrivo in laguna e per burattini imprenditori, ciascuno dei quali con patrimoni personali da Pil di piccoli Paesi) e l'Italia farebbe una figura di quelle da catalogare nella categoria ''studio degli escrementi vaccini'', perché dimostreremmo di non sapere tutelare un interesse (personale o pubblico) se di mezzo si mette la politica o speciose argomentazioni.
Dire di non volere che Venezia ospiti il matrimoni temendo per l'ambiente o per qualsiasi altra cosa è una argomentazione tirata in ballo solo per fare casino, solo per potere dare una lezione a qualcuno, come in questo caso uno degli uomini più ricchi del mondo che, ovviamente, si circonda di amici che, a loro volta, qualche dollaro in tasca ce l'hanno e che, vedendo come Bezos è stato accolto, domani ci penseranno bene prima di tornare a Venezia.
Perché sapere che addirittura si è creata una piattaforma, ''No space for Bezos'', solo per ostacolare il matrimonio la dice lunga sulle reali motivazioni, che con l'ambiente c'entrano poco o nulla.
E se si pensa che, contro il matrimonio, si sono schierati Greenpeace Italia e la britannica Everyone Hates Elon la dice lunga. Anche perché se leggi nel gigantesco striscione esposto ieri a Venezia ''If you can rent Venice for your wedding, you can pay more tax'', se puoi affittare Venezia per il tuo matrimonio, allora puoi pagare più tasse, il ragionamento sfugge alla comprensione di chi non ha una mentalità monodimensionale. Tipo: dagli al ricco!!!
E come se non bastasse, tutti si stanno sentendo autorizzati ad intervenire, per dire la loro. Come Angelo Bonelli, dei Verdi, implacabile fustigatore di costumi (o almeno di quelli che non sono i suoi) che ha detto che l'evento suona come ''offesa alla dignità delle persone, all’ambiente e alla nostra cultura''.
Ora, se proprio vogliamo essere pignoli, se una motivazione ci potrebbe essere sull'ambiente (inquinamento e così via), vorremmo proprio sapere quale dignità e quale cultura questo matrimonio offenderebbe.
Anche perché di esibizione di ricchezza - che di per sé può essere censurabile eticamente, ma non è certo perseguibile penalmente - Bonelli, seppure indirettamente, qualcosa ne dovrebbe sapere, visto che la moglie di un suo parlamentare, finita nei guai per vicende legate alla disinvolta gestione dei fondi di una cooperativa, amava farsi fotografare con borse da ''mille e una notte''. Quelle che il parlamentare di cui sopra diceva essere parte del diritto al lusso.