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Usa, incombe lo shutdown dopo la secca bocciatura alla Camera della proposta di Trump

Redazione
 
Usa, incombe lo shutdown dopo la secca bocciatura alla Camera della proposta di Trump

Se non è una rivolta, è qualcosa di molto simile quella che è andata in scena ieri, alla Camera degli Stati Uniti, dove, clamorosamente, è stata bocciata una proposta di legge sulla spesa sostenuta da Donald Trump, con decine di repubblicani che hanno votato contro. La conseguenza, oltre quella politica di una sfida di parte dei repubblicani al presidente eletto, è che oggi il Congresso sembra non avere un piano per evitare lo shutdown, cioè la paralisi delle attività governative, che avrebbe un effetto devastante su questo importante periodo dell'anno.
Quello che quanto accaduto ieri viene messo in evidenza dagli analisti politici americani è che la situazione potrebbe riproporsi anche quando l'anno prossimo i repubblicani, insieme alla Casa Bianca, controlleranno idue rami del Congresso.

Usa, incombe lo shutdown dopo la secca bocciatura alla Camera della proposta di Trump

Con la sua proposta, Donald Trump aveva il chiaro obiettivo di risolvere la delicata questione prima del 20 gennaio, quando tornerà alla Casa Bianca. Ma non aveva fatto i conti con i più conservatori tra i repubblicani, determinati a mettersi per traverso e, quindi, di opporsi ad un pacchetto che avrebbe aumentato la spesa, aggiungendo ancora più debito pubblico a quello, enorme, esistente, pari a 36 trilioni. Tra i 38 rappresentanti repubblicani che hanno espresso la loro contrarietà alla proposta di Trump, che voleva essere di mediazione, molti hanno espresso durissime critiche. Giungendo, come ha fatto Chip Roy, uno dei ''ribelli'', a dire di essere ''assolutamente disgustato da un partito che fa campagna sulla responsabilità fiscale e ha la temerarietà di rivolgersi al popolo americano e dire che secondo lui questa è una politica fiscalmente responsabile".

La sconfitta del pacchetto di misure è stata molto netta, 174 favorevoli a fronti di 235 contrari, vanificando il lavoro dei leader repubblicani di mettere insieme una legge che soddisfacesse i desiderata trumpiani.
La proposta del presidente eletto ha fatto, in buona sostanza, la stessafine dell'accordo bipartisan che era stato raggiunto e che era stato bocciato da Donald Trump e da Elon Musk, la cui infuenza sul presidente e, più in generale, sulla futura amministrazione si palesa giorno dopo giorno.

Intanto la scadenza di questa sera (alla mezzanotte i finanziamenti governativi non potranno essere ripetuti) si sono schierati contro mercoledì e il presidente della Camera, il repubblicano Mike Johnson, può limitarsi a dire che una soluzione sarà trovata.
Se entro la mezzanotte di oggi (ora di Washington) non si troverà una via d'uscita allo stallo, il governo degli Stati Uniti avvierà una chiusura parziale che interromperà i finanziamenti per tutto, dal controllo delle frontiere ai parchi nazionali, e taglierà gli stipendi a oltre 2 milioni di dipendenti federali. La US Transportation Security Administration ha avvertito che i viaggiatori durante la stagione delle feste potrebbero dover affrontare lunghe file negli aeroporti.

Il disegno di legge infruttuoso di giovedì assomigliava in gran parte alla versione precedente che Musk e Trump avevano criticato come uno spreco di regali ai democratici. Avrebbe esteso i finanziamenti governativi fino a marzo e fornito 100 miliardi di dollari in aiuti per i disastri e sospeso il debito. I repubblicani hanno abbandonato altri elementi che erano stati inclusi nel pacchetto originale, come un aumento di stipendio per i legislatori e nuove regole per i gestori dei benefit farmaceutici.
Su sollecitazione di Trump, la nuova versione avrebbe anche sospeso i limiti al debito nazionale per due anni, una manovra che avrebbe reso più facile l'approvazione dei drastici tagli fiscali da lui promessi.

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