Esteri
Presidenziali americane: in caso di sconfitta, Trump si prepara a dire che il voto gli è stato rubato
Redazione
Donald Trump, nel caso di sconfitta, è pronto a ripetere la strategia della precedente elezione, dicendo che il voto gli è stato rubato e dando, ai più estremisti dei suoi sostenitori, argomenti per una reazione violenta.
Da giorni, ormai, sta ripetutamente dicendo che i democratici stanno imbrogliando nelle procedure elettorali, cercando di strumentalizzare isolati episodi, nel tentativo di indurre i suoi sostenitori, in caso di sconfitta, a credere falsamente che le elezioni non si siano svolte correttamente.
Elezioni Usa 2024: in caso di sconfitta, Trump si prepara a dire che il voto gli è stato rubato
Dal suo personale elenco delle irregolarità di cui sarebbe stato vittima, Trump ha tirato fuori la mancata verifica per le schede elettorali all'estero o militari; che i funzionari elettorali stanno usando il voto anticipato per commettere frodi; che enormi quantità di schede elettorali per corrispondenza sono illegittime, anche se ha incoraggiato i suoi sostenitori a usare il voto per corrispondenza questa volta.
Ma la cosa più importante è che Trump ha affermato che l'unico modo in cui la vicepresidente Kamala Harris può vincere le elezioni è imbrogliando.
Ma, a detta della maggior parte degli analisti e degli osservatori non schierati dichiaratamente con lui, le sue affermazioni sono infondate.
Nel 2020, Trump ha perso un'elezione serrata e poi ha trascorso due mesi cercando di ribaltare il risultato. Quest'anno, con i sondaggi che segnalano un'elezione risicata in Sette stati chiave, la sensazione è che i repubblicani, in caso di esito nefasto per il tycoon, si preparino ad una nuova valanga di ricorsi, soprattutto se l'elezione dipenderà dai risultati di centinaia di schede in uno o due Stati.
Gli esperti elettorali affermano che, nonostante le affermazioni virali e iperboliche, la stragrande maggioranza degli elettori vivrà quasi sicuramente un'esperienza rapida e senza imprevisti ogni volta che voterà, che si tratti del voto anticipato, del voto per posta o del giorno delle elezioni.
Con l'avvio delle votazioni anticipate, molti funzionari locali e statali hanno dimostrato di voler attivamente smentire le falsità sulle elezioni che si diffondono a macchia d'olio sui social media. Secondo esperti elettorali indipendenti, i brogli elettorali sono rari, ma, quando accadono, solitamente vengono individuati grazie ai livelli di salvaguardia integrati nei processi di voto.
Per gli analisti, la Pennsylvania potrebbe essere lo Stato in cui si deciderà la campagna elettorale del 2024, ed è diventata il ''ground zero'' sia delle battaglie legali sulle regole di voto, sia della diffusione di disinformazione. Trump ha già affermato, senza presentare alcuna tesi a conforto delle sue accuse, sia sui social media che nei comizi, che i suoi oppositori stanno imbrogliando nello Stato. Durante un comizio di qualche giorno fa, ad Allentown, in Pennsylvania, Trump ha affermato che la scoperta di centinaia di presunte domande di registrazione degli elettori fraudolente nella contea di Lancaster era la prova di imbroglio, facendo riferimento all'annuncio, dei funzionari elettorali e del procuratore distrettuale della contea, di avere ricevuto una serie di presunte domande di registrazione degli elettori fraudolente, contenenti una grafia simile, informazioni errate e altri problemi.
Ma questa circostanza, paradossalmente, non è certo una prova di imbroglio, anzi dimostra che il sistema ha funzionato. Altro caso che ha scatenato la contro-informazione repubblicana è stato quando un attivista conservatore ha denunciato una frode elettorale su X, in un post che è rapidamente diventato virale, perché 53 elettori erano registrati allo stesso indirizzo, una chiesa cattolica nella contea di Erie. Ma si trattava semplicemente di 55 suore benedettine che che vivono lì.
Dopo il caos seguito alle elezioni del 2020, la macchina elettorale ha trascorso gli ultimi quattro anni preparandosi sia alle crescenti minacce di violenza sia agli sforzi per impedire la certificazione di un risultato elettorale legittimo.
I funzionari elettorali sono stati inondati di minacce di violenza sin dalle elezioni del 2020. Hanno risposto nel 2024 intensificando gli sforzi per proteggere i seggi elettorali e i loro lavoratori il giorno delle elezioni, anche con vetri antiproiettile, pulsanti antipanico indossabili e linee di comunicazione aperte con le forze dell'ordine locali. Una situazione che ha alimentato i timori di FBI e il Dipartimento della Sicurezza Interna che "le lamentele legate alle elezioni" potrebbero motivare quelli che sono stati definiti ''gli estremisti nazionali'' a ricorrere alla violenza in occasione delle elezioni e dopo.