Che il rapporto, negli Stati Uniti, tra chi ha un'assicurazione sanitaria e le compagnie sia controverso, sino al limite della conflittualità, è risaputo. Al punto che già nel 1995 John Grisham ne fece oggetto di uno dei suoi libri di maggiore successo, ''L'uomo della pioggia'', poi portato sullo schermo dal Francis Ford Coppola (con Matt Damon come protagonista), appena un anno dopo, quasi un record.
La storia aveva come protagonista un giovane avvocato impegnato in una durissima battaglia giudiziaria contro una assicurazione che non aveva voluto pagare un trapianto di midollo osseo ad un giovane, per questo poi deceduto. Si potrebbe dire che in un romanzo certe situazioni vengono estremizzate per renderlo più avvincente, ma la realtà spesso supera la finzione.
Usa: sale la rabbia contro le assicurazioni sanitarie, accusate di non pagare le cure
Al punto che, secondo un sondaggio della fondazione per la politica sanitaria KFF , lo scorso anno circa un americano su cinque coperto da assicurazione sanitaria privata ha dichiarato che la compagnia si è rifiutata di pagare le cure raccomandate da un medico lo scorso anno.
I casi di rifiuto di pagare da parte delle assicurazioni sono, pressoché quotidianamente, oggetto di segnalazioni o, spesso, di controversie giudiziarie. L'ultimo caso riguarda un uomo residente nel Rhode Island che ha dichiarato che la sua assicurazione sanitaria ha respinto la richiesta di pagamento di una colonscopia dopo che gli sono stati scoperti dei polipi nel colon, che avevano spinto il suo medico a consigliargli un esame di controllo entro tre anni invece dei consueti cinque. Ma, non potendovi fare fronte economicamente, ha dovuto rinviare gli esami.
La rabbia latente è stata ingigantita, all'inizio di dicembre, dopo l'assassinio del CEO di UnitedHealthcare (importante compagnia assicuratrice sanitaria), Brian Thompson, che ha scatenato un'ondata sorprendente di indignazione pubblica nei confronti del settore. Contestualmente, l'uomo accusato dell'assassinio, Luigi Mangione, è diventato per tanti una sorta di giustiziere, tanto che la raccolta di fondi per la sua difesa ha raggiunto somme notevoli nel giro di poche settimane.
La morte di Thompson ha sconvolto il sistema, spingendo una compagnia assicurativa a revocare un controverso piano per limitare la copertura dell'anestesia e colpendo il prezzo delle azioni delle principali aziende. Gli esperti comunque ritengono che per affrontare la frustrazione sarebbe necessaria un'azione da parte di Washington, dove si registrano pochi segnali di un cambiamento di tendenza. Al contrario: proprio nelle ultime settimane, il Congresso non è riuscito ancora una volta a portare avanti misure a lungo in sospeso, volte a facilitare l'approvazione delle richieste di indennizzo per le persone che usufruiscono di determinati piani assicurativi sostenuti dal governo.
Mentre Luigi Mangione si dichiara non colpevole dell'omicidio, molti temono anche che la situazione possa peggiorare con il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca.
Il presidente eletto si è impegnato a proteggere Medicare, che è l'assicurazione sanitaria governativa per gli over 65 e alcuni giovani, anche se è noto che da tempo è critico ad rispetto ad alcuni comparti del settore sanitario, come i prezzi elevati dei medicinali.
Trump ha comunque promesso di allentare la regolamentazione, perseguire la privatizzazione e aggiungere requisiti lavorativi alle assicurazioni pubbliche e di tagliare la spesa pubblica, di cui l'assistenza sanitaria è una parte importante.
I repubblicani, che controllano il Congresso, hanno storicamente sostenuto riforme volte a rendere il sistema sanitario più trasparente, a ridurre la regolamentazione e a ridurre il ruolo del governo.
"Se togli i burocrati governativi dall'equazione sanitaria e hai relazioni medico-paziente, è meglio per tutti", ha detto il presidente della Camera Mike Johnson.
Negli Stati Uniti, l'insoddisfazione nei confronti del sistema sanitario è di vecchia data, dove gli esperti, tra cui la KFF, sottolineano che l'assistenza è più costosa che in altri Paesi e che i risultati sono peggiori per quanto riguarda parametri di base come l'aspettativa di vita, la mortalità infantile e la sicurezza durante il parto.
Secondo la Peter G Peterson Foundation, nel 2022 gli Stati Uniti hanno speso più di 12.000 dollari a persona per l'assistenza sanitaria, quasi il doppio della media degli altri Paesi ricchi .
L'ultima grande riforma, attuata dall'ex presidente Barack Obama nel 2010, si è concentrata sull'ampliamento dell'assicurazione sanitaria, nella speranza di rendere l'assistenza sanitaria più accessibile.
La legge includeva misure per ampliare l'idoneità al Medicaid, un altro programma governativo che aiuta a coprire i costi medici per le persone con redditi limitati. Proibiva inoltre alle assicurazioni di rifiutare pazienti con "condizioni preesistenti", riducendo con successo la quota di popolazione senza assicurazione da circa il 15% a circa l'8%.
Oggi circa il 40% della popolazione degli Stati Uniti stipula un'assicurazione tramite piani governativi finanziati dai contribuenti (principalmente Medicare e Medicaid), mentre la copertura viene sempre più spesso affidata a compagnie private.
I restanti sono iscritti a piani di aziende private, solitamente selezionati dai datori di lavoro e finanziati con una combinazione di contributi personali e fondi aziendali.
In un recente sondaggio Gallup , solo il 28% degli intervistati ha valutato la copertura sanitaria eccellente o buona, il livello più basso dal 2008.